L’essenza nascosta dell’artista
Un racconto sincero sull’anima invisibile di chi sceglie di far sognare gli altri.
Essere Artista: la verità dietro le quinte.
Siamo giunti all’ultimo sabato del mese e, come di consueto, mettiamo momentaneamente da parte la letteratura magica per dedicarci a una riflessione più intima: quella sull’essere artista.
Dietro ogni performance, dietro ogni gesto studiato e ogni dettaglio che il pubblico osserva con meraviglia, si nasconde un lungo percorso di costruzione fatto di prove, errori e continue revisioni. Ciò che sul palcoscenico appare naturale e spontaneo è, in realtà, il frutto di un lavoro complesso, fatto di tentativi, cadute e risalite.
Essere artista significa vivere in costante equilibrio tra intuizione e disciplina, tra passione e fatica. È in quello spazio invisibile quello che il pubblico non vede che l’arte prende realmente forma.
*Cliccando sulle tre lineette in alto a sinistra, potete selezionare l'opzione "Segui" per rimanere sempre aggiornati. Inoltre, vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter per ricevere per primi le notifiche sui nuovi articoli non appena vengono pubblicati.
Leggi l’ultimo articolo su: Matthias Buchinger
Un dialogo che diventa riflessione.
Questo articolo nasce da una chiacchierata con un collega, durante una cena di fine serata. Tra una portata e l’altra, quasi per caso, è emerso il tema dell’arte e del modo in cui viene percepita. Nonostante le nostre professioni fossero molto diverse, ci siamo accorti che esistono sorprendenti analogie tra i nostri mondi.
Da quella conversazione è nata la voglia di condividere queste riflessioni, come invito a guardare l’arte e gli artisti da una prospettiva diversa più consapevole, più umana.
Gli esempi che seguiranno nascono da esperienze personali. Lavoro principalmente nel Sud Italia, e chi vive o lavora in luoghi diversi sa bene quanto le mentalità cambino anche solo spostandosi di pochi chilometri.
Il mondo interiore dell’artista.
In passato ho già parlato di cosa significhi vivere d’arte, ma questa volta vorrei farlo da un punto di vista più intimo: quello delle emozioni.
Non voglio trasmettere l’idea che l’artista sia una persona tormentata. Tutt’altro: è semplicemente qualcuno che vive le emozioni in modo più intenso, più consapevole.
Dedica intere giornate a sé stesso, al proprio miglioramento, al perfezionamento del proprio bagaglio artistico. Cura il corpo e la mente come strumenti indispensabili per esprimersi. Può sembrare egocentrico, ma in realtà è una forma di dedizione: il desiderio costante di raggiungere la versione migliore di sé.
Per molti, la felicità coincide con una serata in compagnia o una vacanza. Per un artista, invece, spesso la felicità nasce in silenzio: in un gesto tecnico finalmente riuscito, in un dettaglio perfezionato dopo mesi di tentativi. È lì che trova pace, in quella piccola conquista che racchiude impegno, sacrificio e passione.
La solitudine della creazione.
Per arrivare a quei momenti, però, serve concentrazione. E la concentrazione chiede silenzio, isolamento, rinunce.
Rinunciare a una serata con gli amici, a un viaggio, persino al tempo libero: tutto può diventare una distrazione. Eppure l’artista sceglie di farlo, perché sa che il vero progresso nasce proprio da lì, da quella dedizione totale.
Vi sarete forse chiesti quando un artista possa davvero dirsi felice o soddisfatto. La risposta, ne sono certo, vi sorprenderà.
Troppe volte ho sentito dire che “quello dell’artista non è un vero lavoro”. Eppure, chi vive d’arte dedica ore, giorni, mesi e spesso una parte importante di sé a un unico obiettivo: creare qualcosa capace di far sognare chi lo guarda.
Provate a immaginare cosa significhi sentire una frase del genere dopo aver sacrificato tanto, dopo aver riversato ogni energia in uno spettacolo curato con dedizione, dettaglio dopo dettaglio.
Il rispetto che l’artista merita.
A fine spettacolo, il pubblico dovrebbe avvicinarsi all’artista con sincerità, condividere una riflessione, una parola gentile, una stretta di mano.
Perché non potete immaginare quanto bene possa fare un gesto così semplice.
In alcune occasioni mi è capitato di ricevere complimenti, domande, persino richieste di foto con i bambini: momenti di autentica gratitudine.
Altre volte, invece, ho sentito l’indifferenza del pubblico, pronto ad andarsene appena si spengono le luci.
E quando qualcosa non va come previsto, allora sì, tutti diventano esperti, pronti a criticare o a lasciare una recensione negativa.
Eppure basterebbe poco: un commento sincero, positivo o costruttivo, per far sentire all’artista che il suo impegno è stato compreso e rispettato.
L’arte non è un passatempo.
Spesso la mancanza di rispetto si percepisce anche da gesti quotidiani, come una semplice telefonata.
“Salve, lei fa magie per bambini, giusto? Deve venire il giorno X per il compleanno di mio figlio.”
O, ancora peggio:
“Può venire adesso? La bambina già ti aspetta.”
Può sembrare assurdo, ma è successo davvero. Episodi così fanno capire quanto poco venga compreso il valore del tempo, dell’organizzazione e, soprattutto, del rispetto per chi vive di arte.
Eppure, nonostante tutto, noi artisti cerchiamo sempre di rispondere con gentilezza, di non essere mai sgarbati. Perché anche questo fa parte del mestiere: mantenere la propria dignità e professionalità, anche quando non vengono riconosciute.
L’artista e l’illusione dei social.
Vorrei spendere qualche parola anche sui social, perché oggi sono diventati il palcoscenico invisibile su cui molti artisti si muovono.
Quando si osserva il profilo di un artista, spesso si ha l’impressione di trovarsi davanti a qualcuno arrogante o compiaciuto di sé. Quelle immagini perfette, i sorrisi costanti, i video pieni di entusiasmo e le didascalie motivazionali possono trasmettere, a chi guarda, un senso di fastidio o di distanza.
Eppure, quasi sempre, dietro quella vetrina si nasconde tutt’altro.
L’artista che vedete sui social non è l’artista reale: è il personaggio che ha scelto di interpretare. Sorride perché deve, perché in quel mondo digitale non c’è spazio per la fragilità. Sorride anche quando dentro di sé qualcosa si incrina, anche quando la stanchezza o la solitudine lo logorano in silenzio.
Quelle frasi motivanti che molti scambiano per lezioni di vita, in realtà, sono spesso messaggi che l’artista scrive a sé stesso. Parole che avrebbe voluto sentire nei momenti bui, promesse che rinnova ogni giorno per non smettere di credere nel proprio cammino.
Dietro lo schermo non c’è superiorità, ma umanità; non presunzione, ma il bisogno di sentirsi ancora vivo.
In definitiva, l’artista sui social non è mai la sua vera essenza: è una maschera di luce creata per celare le ombre. Perché anche chi vive d’arte, a volte, deve fingere di brillare per non far vedere quanto, dentro, stia ancora cercando la propria luce.
In conclusione
Potrei scrivere ancora molto, ma il messaggio è semplice: trattate chi vive d’arte con la stessa educazione e rispetto che riservate a qualsiasi altro professionista.
Non sminuite il lavoro altrui. Ringraziate, sorridete, stringete la mano a chi vi ha regalato un’emozione.
E soprattutto, evitate giudizi affrettati o “lezioni di vita”. Chi ha scelto di vivere d’arte non chiede la vostra approvazione, ma il vostro rispetto.
Perché, in fondo, l’arte è un dono che si offre agli altri. E il modo migliore per onorarlo è semplicemente questo: riconoscere il valore di chi, ogni giorno, sceglie di farvi sognare.
Vi saluto e vi ricordo che il nostro prossimo appuntamento è per sabato prossimo. Non mancate!
Con affetto e stima.
-KID-
Articolo bellissimo, sincero; forse al “primo assaggio” potrebbe sembrare amaro..
RispondiEliminaMA,
rivela invece un Animo sensibile e nobile, pronto a volare alto.. ove la mediocrità non può arrivare.
Avanti tutta amico mio! Sempre con un sorriso! avanti tutta, ancora noi proviamo stupore per il tuo talento genuino e la freschezza della tua grandissima, e pur umile ed empatica, Maestria.
Ho riletto più volte il tuo gentile commento, e le parole che hai scritto sono di quelle che davvero riscaldano il cuore.
EliminaPersone come te ci ricordano perché continuiamo a fare ciò che amiamo: regalare un sorriso o un’emozione a chi sa apprezzarle.
Non potremmo mai deludere chi trova gioia nel condividere un momento con un artista.
Ti sono profondamente grato per le tue parole e per la tua sensibilità. Grazie di cuore. ❤️