Riflessioni di un Prestigiatore: Lezioni di Coraggio e Responsabilità.


 "In ogni spettacolo, la preparazione è tanto importante quanto la performance; la prudenza è l'alleata del successo."


Cari amici lettori del blog, bentornati! Prima di iniziare, desidero porgervi i miei più sinceri auguri per un felice anno nuovo. Penso a un anno ricco di gioia, serenità e pace, e questo è ciò che auguro a ciascuno di noi.


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Prima di entrare nel vivo di questo articolo, desidero fare un breve avviso. Fin dall'inizio, ho cercato di scrivere contenuti per raggiungere un pubblico ampio, non solo artisti, ma chiunque fosse interessato. Volevo esplorare le molteplici sfaccettature che si celano prima, durante e dopo uno spettacolo, evidenziando le diverse strategie di comunicazione e contrattazione per un possibile ingaggio.


Con l'arrivo del nuovo anno, il blog subirà un cambiamento significativo. Sebbene la frequenza di pubblicazione degli articoli rimarrà invariata, il contenuto si orienterà sempre più verso chi, come me, è un prestigiatore. I prossimi articoli si tratteranno di come avvicinarsi al mondo della prestigiazione e da dove iniziare. Essendo un esperto di close-up, condividerò i migliori testi letterari disponibili e, di tanto in tanto, presenterò le biografie degli autori consigliati, evidenziando i loro successi.


Ho anche in mente di condividere con voi un aneddoto al mese, simile a quelli descritti finora, per cercare di accontentare tutti. Questa idea è ancora in fase di valutazione, ma la tua opinione è fondamentale per me. Potete esprimere i vostri pensieri lasciando un commento in fondo alla pagina. 


Mi dispiace se questa scelta non sarà apprezzata da tutti, ma un blog nasce per servire una certa nicchia di veri appassionati di quest'arte e del meraviglioso mondo della cartomagia. Mi scuso con coloro che non condivideranno questa decisione.


Entriamo nel vivo della questione. Nel mese di dicembre, mi è capitato qualcosa che mi ha fatto riflettere profondamente; non era la prima volta che vivevo una situazione simile e mi sono arrabbiato molto con me stesso per non essere riuscito a perdonarmi un errore del genere. Ricordo esattamente il giorno: era il 27 dicembre. Siamo tornati in piazza per la seconda data, sperando di esibirci, dato che il 20 dicembre non era stato possibile a causa della pioggia. La sera del 27 eravamo determinati, e nonostante un leggero vento, io e un mio collega abbiamo deciso di montare le postazioni, limitando però le scenografie gonfiabili per evitare danni. Tuttavia, quel vento inizialmente leggero è diventato sempre più forte. Con delle corde, abbiamo cercato di ancorarci al meglio, e alla fine sono riuscito a esibirmi con uno spettacolo ridotto di ventotto minuti. 


Avevo un'ansia incredibile, poiché la mia mente era divisa tra il cinquanta percento dedicato allo spettacolo e l'altro cinquanta all'attrezzatura. Nonostante tutto, come descritto nel paragrafo precedente, sono riuscito a portare a termine la prima replica. Ho salutato e ringraziato il pubblico presente, ma mentre mi avvicinavo al mio collega, che si trovava accanto alla mia postazione, gli ho sentito urlare il mio nome: “Kidddddd, attento!” Quando mi sono voltato, ho visto che tutta la mia postazione stava per essere scaraventata a terra. Sono corso verso una delle due casse per sorreggerla, ma non sono riuscito a fermare l'altra, che purtroppo è caduta sull'angolo regia, buttando giù cellulari, tablet, microfoni e mixer, compreso un tavolino scenico che avevo ricevuto quella mattina e che per la prima volta avevo deciso di provare. È stato un vero disastro. Fortunatamente, tutti i dispositivi elettronici erano all'interno del flycase. In quel momento, mi è crollato il mondo addosso.


Mi sono subito messo a raccogliere i dispositivi elettronici, come tablet e microfoni, cercando di capire se fossero stati danneggiati. Fortunatamente, sembrava che tutto fosse salvo, tranne un effetto magico che la cassa aveva schiacciato completamente, rompendolo. Tuttavia, sarebbe potuto andare molto peggio; quella sera è stata una delle peggiori che mi siano mai capitate.


Detto ciò, qual è stato l'errore? L'errore è stato essere troppo scrupoloso e preoccuparmi di cosa avrebbe pensato l'organizzatore se, come il 20 dicembre, avessimo deciso di andarcene. Non mi piaceva l'idea che potesse pensare che non avessimo voglia di esibirci e che il vento fosse solo una scusa per annullare lo spettacolo. Questo è stato il vero motivo per cui mi ha spinto a montare tutto ea eseguire lo spettacolo, un errore che avrebbe potuto rivelarsi fatale per me. 


In definitiva, questo aneddoto mi ha insegnato ad essere obiettivo e a dire le cose come stanno, senza mezzi termini. In situazioni simili, sarebbe opportuno contattare immediatamente l'organizzatore per spiegare le difficoltà e trovare insieme una soluzione. Se avessi scelto questa opzione, avremmo potuto recuperare quella serata in un altro giorno, lavorando con maggiore serenità e senza rischiare di compromettere attrezzature costose. Avremmo sicuramente potuto offrire uno spettacolo più rilassato, evitando la corsa verso il finale per paura che il vento portasse via tutto. Un comportamento del genere è tipico di chi è alle prime armi, non di qualcuno che fa questo mestiere da quasi vent'anni. La mia scelta è stata irresponsabile e non dovrà mai più ripetersi.


In una situazione futura con circostanze simili, non monterò nulla se il meteo non lo consentirà e discuterò con chi di dovere per trovare una soluzione. Rischiare di causare danni seri non è ammissibile. Se il vento avesse provocato danni maggiori, come avrei potuto completare gli altri appuntamenti? Chi mi avrebbe risarcito per i danni? Nessuno, perché l'errore è stato mio: ho scelto di esibirmi in una situazione che non lo permetteva.


Dunque, siate sempre obiettivi e non temete di esprimere la vostra opinione, perché a subire il danno maggiore sarete voi. Non abbiate paura di compromettere un contatto: se chi ci sceglie è un professionista, comprenderà le nostre esigenze in circostanze simili e non avrà pensieri strani, come quelli che ho descritto in precedenza. Tuttavia, è possibile imbattersi in persone davvero ottuse che fingono di non capire le necessità di un artista. Se dovesse presentarsi una situazione del genere, assicuratevi di avere un contratto che stabilisca chiaramente che la responsabilità per eventuali danni all'attrezzatura sarà a carico di chi organizza. Solo allora sarà possibile montare e lavorare in serenità. 


Apro qui una breve parentesi su un argomento già trattato negli articoli precedenti: la scelta delle agenzie con cui decidere di collaborare. Nel mio caso, il direttore artistico che mi aveva assegnato quella piazza mi ha inviato un messaggio il giorno seguente, chiedendomi informazioni sui danni all'attrezzatura per poter procedere con il risarcimento. Questo dimostra l'importanza di fare scelte di collaborazione ponderate, evitando decisioni dettate dalla foga del momento o dall'entusiasmo di lavorare con un'agenzia. Le agenzie che si prendono davvero cura degli artisti sono pochissime, se non addirittura nulle. 


In ogni caso, non chiesi alcun risarcimento, poiché l'attrezzatura era salva e l'effetto magico lo riparai la mattina seguente a costo zero. Non mi sembrava opportuno approfittarne. 


Concludo qui questo nuovo articolo, sperando che sia stato interessante e che vi abbia fatto riflettere. In ogni circostanza, cercate sempre di essere obiettivi e di mettere al primo posto le vostre esigenze, senza farvi troppi scrupoli. Non lasciatevi influenzare dal timore che qualcuno possa pensare male di voi o che possiate sembrare troppo pignoli come artisti. Ricordate che, se siete circondati da agenzie di serie e organizzatori professionisti, comprenderanno perfettamente le vostre necessità.  


Vi saluto e vi ricordo che il nostro prossimo appuntamento è, come sempre, sabato prossimo. 


Con affetto e rispetto,


-KID-

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