Fred Kaps
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Immagine reperita da: WikipediaLa vita e l’arte del grande Fred Kaps |
Amici lettori,
eccoci di nuovo insieme, pronti a ricordare i più celebri illusionisti del passato. Oggi vi parlerò di una storia davvero singolare e, per certi versi, profondamente emozionante. Nonostante il tempo trascorso, il suo nome continua a vivere con forza nella mente e nel cuore di innumerevoli prestigiatori, ispirando ancora oggi intere generazioni di maghi.
Fu l’unico illusionista a conquistare per tre volte il Grand Prix mondiale della FISM, titolo di campione del mondo, e nel corso della sua carriera diede vita a numeri straordinari, tra cui una personale e geniale versione dei foulard che cambiano colore e il leggendario Salt Pour Trick, diventato un’icona del suo repertorio e, a mio avviso, una delle migliori interpretazioni di questo effetto.
Non era solo un maestro della prestigiazione: era anche un vero maestro del teatro della mimica facciale, capace di comunicare emozioni e storie senza parole.
Gli appassionati avranno già intuito di chi sto parlando! Prima di immergerci in questa affascinante storia, vi invito a mettervi comodi: il viaggio che ci attende sarà intenso, sorprendente e pieno di meraviglia.
Buona lettura!
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Biografia
Fred Kaps, pseudonimo di Abraham Pieter Adrianus Bongers, nacque a Rotterdam l’8 giugno 1926, fu un celebre illusionista olandese, considerato uno dei più grandi prestigiatori del XX secolo. Nacque a Rotterdam in una famiglia modesta, nella quale la magia non era affatto considerata un futuro possibile.
Suo padre, infatti, vedeva quell’interesse come una semplice perdita di tempo, ripetendogli spesso che “con quei giochetti non si guadagna neanche una fetta di pane”. Eppure, fin da bambino, Abraham mostrò una curiosità irresistibile per l’illusione e il mistero, una passione nata grazie al suo barbiere Piet Verschragen, che oltre a tagliare i capelli era anche un prestigiatore dilettante. Verschragen amava intrattenere i clienti con piccoli trucchi, e il giovane Abraham, affascinato, frequentava spesso il suo negozio per impararli. Ogni volta ne usciva non solo con un nuovo taglio di capelli, ma anche con un nuovo gioco da esercitare a casa. In quel periodo si legò anche alla figlia del barbiere, Nelly, e quando Piet, divertito, gli chiese se frequentasse il negozio per lei o per la magia, Abraham rispose timidamente: “Entrambi”.
Durante la scuola secondaria amava mostrare i suoi trucchi ai compagni, tanto che gli insegnanti gli confiscavano spesso il materiale, considerandolo una distrazione. All’età di nove anni raccolse dei coupon pubblicitari per ricevere la sua prima scatola di giochi di prestigio, un piccolo evento che consolidò definitivamente la sua vocazione. Dopo la scuola superiore pensò di seguire le orme del fratello come cuoco, ma alcuni test scolastici rivelarono un naturale talento per il disegno, spingendo il padre a volerlo iscrivere a una scuola d’arte ad Amsterdam per farne un artista pubblicitario. Tuttavia, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rese impossibile il trasferimento, costringendolo a restare a Rotterdam, dove il suo interesse per la magia crebbe rapidamente.
Iniziò a esibirsi con il nome di Valdini in feste e matrimoni, poi adottò il nome Mystica per le sue esibizioni davanti ai soldati olandesi e durante il servizio militare, dove fece parte del “cabaret group” e si esibì persino in Indonesia. Grande ammiratore di illusionisti come Channing Pollock, Chefalo e Kalanag, lavorò per un breve periodo con quest’ultimo, pur preferendo i numeri con piccoli oggetti alle grandi illusioni sceniche. Dopo la guerra, nel 1946, partecipò al primo congresso nazionale olandese dell’International Congress of Magicians, distinguendosi con una raffinata routine sul gioco d’azzardo che colpì il critico Alex Wins, il quale scrisse che Abraham aveva offerto la migliore performance della competizione, predicendo per lui “un futuro abbagliante”.
Quel riconoscimento cambiò anche l’opinione della sua famiglia, che iniziò a sostenere la sua carriera artistica. Grazie all’incontro con Henk Vermeijden, celebre mago e allenatore di campioni del mondo, che divenne suo maestro e manager, Abraham perfezionò tecnica e stile fino a presentare nel 1950 un numero rivoluzionario una continua produzione di bastoni da passeggio che gli valse un enorme successo e segnò l’inizio della sua ascesa internazionale sotto il nome con cui sarebbe passato alla storia: Fred Kaps.
Carriera
Dopo anni di pratica e studio individuale, Abraham Bongers iniziò a farsi conoscere nel panorama magico olandese della seconda metà degli anni quaranta. Le sue prime esibizioni pubbliche avvennero durante eventi locali e spettacoli di intrattenimento nei Paesi Bassi, dove mostrava una sorprendente padronanza tecnica per la sua età. In quel periodo la scena magica olandese era in forte espansione, grazie anche all’attività della rivista Triks e dell’International Congress of Magicians, che offrivano ai giovani prestigiatori l’occasione di confrontarsi e perfezionarsi. Proprio in questi ambienti, Abraham cominciò a farsi un nome, distinguendosi per il suo stile elegante, privo di eccessi teatrali ma ricco di precisione e naturalezza.
Durante la Seconda guerra mondiale, continuò a esercitarsi in condizioni difficili, esibendosi per intrattenere i commilitoni e i civili. Queste esperienze, oltre a rafforzare la sua presenza scenica, gli insegnarono l’importanza del ritmo, del silenzio e della mimica, elementi che diventeranno tratti distintivi del suo futuro stile. Dopo la fine del conflitto, Kaps cominciò a ricevere inviti per spettacoli in vari teatri olandesi, esibendosi inizialmente con un repertorio basato su manipolazioni classiche, giochi di carte e piccoli oggetti, discipline in cui eccelleva per precisione e naturalezza.
Un passo importante nella sua affermazione fu l’incontro con altri giovani illusionisti europei durante i primi congressi magici internazionali del dopoguerra. Qui entrò in contatto con artisti e maestri come Jean Valton, John Ramsay e Balsamo, da cui trasse ispirazione per perfezionare il suo approccio moderno alla prestidigitazione. La stampa di settore cominciò a citarlo come uno dei nuovi talenti più promettenti d’Europa, grazie a una tecnica impeccabile unita a una sobrietà scenica allora poco comune.
Nel 1947 e negli anni immediatamente successivi, Abraham perfezionò le sue routine e iniziò a lavorare alla creazione di effetti originali, caratterizzati da un equilibrio tra eleganza e sorpresa. In questa fase avvenne anche un importante processo di definizione della sua identità artistica: l’abbandono del nome Mystica e la progressiva costruzione del personaggio che di lì a poco sarebbe diventato Fred Kaps, simbolo di raffinatezza e maestria.
Le sue prime apparizioni pubbliche professionali furono accolte con entusiasmo dalla comunità magica olandese: il giovane prestigiatore si distinse per la capacità di fondere umorismo, grazia e una tecnica di manipolazione eccezionale. La critica iniziò a considerarlo una promessa destinata a rinnovare l’immagine del mago europeo, fino alla consacrazione definitiva nel 1950, quando, con il suo stile già pienamente maturo, si impose per la prima volta sulla scena internazionale.
Il primo FISM Barcellona, 1950
Quell’anno Abraham partecipò al terzo Congresso Mondiale della FISM (Fédération Internationale des Sociétés Magiques), tenutosi a Barcellona. Presentò la sua ormai celebre produzione continua di bastoni, un numero di straordinaria precisione e ritmo che lasciò i duemila spettatori del congresso senza fiato. In appena dieci minuti, il giovane sconosciuto di Utrecht si trasformò nel protagonista assoluto dell’evento, conquistando il suo primo Grand Prix mondiale di magia. Durante la cerimonia di chiusura ricevette anche una bacchetta d’argento dallo Svensk Magisk Cirkel (Circolo Magico Svedese) per la routine più raffinata dell’intero congresso. Dopo il FISM fu scritturato per alcune esibizioni al nightclub El Cortijo di Barcellona, segnando così l’inizio della sua carriera internazionale.
Fu in quel periodo che, su consiglio del suo mentore Henk Vermeijden, decise di abbandonare definitivamente il nome Mystica per adottarne uno più incisivo e universale. Dopo alcune ricerche e combinazioni, nacque così il nome Fred Kaps, ufficialmente adottato nel dicembre del 1950. Due anni più tardi, nel 1952, sposò Nelly Verschragen, la figlia del barbiere che per primo gli aveva trasmesso la passione per la magia.
Il secondo FISM Amsterdam, 1955
Dopo alcuni anni dedicati alla creazione di nuovi numeri e alla perfezione tecnica, Kaps tornò a competere nel 1955 al congresso FISM di Amsterdam, deciso a difendere il suo titolo con una routine completamente rinnovata. Iniziò con la produzione di un coniglio dall’estremità del suo bastone da passeggio, proseguì con manipolazioni di foulard dai sorprendenti cambi di colore e di carte da gioco, fino a concludere con una spettacolare versione del “Long Pour Salt”, il famoso effetto del sale che si versa apparentemente all’infinito. La performance, eseguita con disinvoltura e umorismo controllato, conquistò il pubblico e i giudici, assicurandogli il secondo Grand Prix mondiale di magia.
Il terzo FISM Liegi, 1961
Ancora una volta Kaps attese sei anni prima di tornare a competere. Il 6 settembre 1961, al FISM di Liegi (Belgio), si presentò come il favorito assoluto, portando in scena una routine che rappresentava la sintesi perfetta della sua arte. Aprì con la sparizione di un bastone da passeggio avvolto in un giornale, da cui fece poi apparire una candela accesa. Manipolò banconote invece delle tradizionali carte da gioco, produsse una bottiglia di champagne le cui bollicine “esplodevano” magicamente, e concluse con l’apparizione di un maestoso candelabro.
L’esibizione, accolta da un silenzio carico di stupore seguito da un fragoroso applauso, gli valse il Grand Prix d’Honneur, consacrandolo come l’unico artista nella storia ad aver vinto per tre volte il Campionato Mondiale di Magia.
Premi e riconoscimenti
Prima di elencare i vari riconoscimenti ricevuti da Fred Kaps, desidero precisare che non sono riuscito a reperire altri premi verificabili con certezza. Per questo mi sono limitato a riportare solo quelli attestati da fonti affidabili, così da fornire informazioni sicure e accurate. Mi scuso se nel paragrafo che segue i premi FISM vengono citati nuovamente, ma per ragioni di coerenza editoriale ho ritenuto opportuno inserirli anche nella sezione “Premi e riconoscimenti”, oltre che nella voce “Carriera”
Durante la sua carriera, Fred Kaps ottenne una serie di riconoscimenti che ne consacrarono il talento e ne fecero una leggenda della magia. La sua ascesa internazionale iniziò con il primo Grand Prix mondiale della FISM a Barcellona nel 1950, seguito dal secondo Grand Prix ad Amsterdam nel 1955 e dal terzo a Liegi nel 1961, un primato tuttora imbattuto.
Nel corso degli anni, Kaps ricevette anche altre prestigiose onorificenze: intorno al 1979 gli fu conferita la Masters Fellowship dalla Academy of Magical Arts di Hollywood; fu inoltre inserito nella Hall of Fame della stessa Academy e nella Hall of Fame della Society of American Magicians (SAM). Nei Paesi Bassi, la sua eredità è celebrata dalla Fred Kaps Award, istituita dalla Fred Kaps Ring, conferita ad altri grandi prestigiatori in memoria della sua influenza artistica.
Questa sequenza di riconoscimenti, documentata da fonti affidabili come la FISM, la Academy of Magical Arts, la Society of American Magicians, la Fred Kaps Ring e la rivista Genii, testimonia non solo la straordinaria maestria tecnica di Kaps, ma anche l’impatto duraturo che ha avuto sull’arte della magia e sulle generazioni successive di prestigiatori in tutto il mondo.
Curiosità
Incredibile calma e concentrazione: Durante il FISM del 1955 ad Amsterdam, alcuni amici di Kaps, preoccupati per l’abilità dei concorrenti, gli suggerirono di inventarsi una scusa e ritirarsi dalla competizione, fingendo un infortunio. Kaps, però, ignorò i consigli e si presentò sul palco. Grazie al supporto della moglie Nelly, riuscì a rilassarsi e a dare vita a una delle sue esibizioni più memorabili, vincendo il suo secondo Grand Prix.
Padronanza dei piccoli oggetti: Kaps era celebre per la sua abilità nella manipolazione di oggetti piccoli come bastoni da passeggio, carte e monete. La sua tecnica era così raffinata che molti spettatori non riuscivano a seguire i movimenti delle sue mani, trasformando il gesto tecnico in puro spettacolo.
Creatività e ingegno: Fred Kaps non si limitava a riprodurre effetti già esistenti; amava sviluppare le proprie versioni dei trucchi classici. Il suo Long Pour Salt e i cambi di colore dei foulard rappresentano alcune delle innovazioni più celebri e apprezzate dai maghi di tutto il mondo.
Influenza internazionale: Kaps era ammirato da colleghi e appassionati non solo nei Paesi Bassi, ma anche negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Il suo stile sobrio ma elegantissimo, privo di eccessi teatrali, influenzò intere generazioni di prestigiatori.
Riconoscimenti unici: Rimane unico nella storia della magia per aver vinto tre volte il Grand Prix FISM, un record tuttora imbattuto.
Opere e pubblicazioni di Fred Kaps
Fred Kaps non fu solo un maestro della manipolazione e un innovatore della magia scenica, ma lasciò anche un’importante eredità scritta. Le sue opere e pubblicazioni comprendono libri, dispense e manuali nei quali trasmise routine, tecniche e trucchi che lo resero celebre. Questi materiali offrono agli appassionati e ai prestigiatori di oggi l’opportunità di studiare da vicino il suo stile raffinato, le sue innovazioni e la precisione tecnica che hanno reso Kaps un punto di riferimento assoluto nel mondo dell’illusionismo.
Fred Kaps Lecture Book Libretto contenente routine e spiegazioni di trucchi con carte, monete, foulard e oggetti vari, firmato dallo stesso Kaps.
Fred Kaps’ Purse (1994, con Anthony Brahams) Pubblicazione di 18 pagine con fotografie e disegni realizzati da Kaps, focalizzata sul gioco della borsa.
Fred Kaps’ Currency (1994, con Anthony Brahams) 24 pagine dedicate a una routine con banconote sviluppata da Kaps.
Kaps on Coins (circa 1960) Pubblicazione di 11 pagine sulle routine di monete di Kaps.
The Chinese Sticks by Fred Kaps Trascrizione/commento di una sua routine con i bastoncini cinesi, disponibile online in PDF.
Opere e pubblicazioni su Fred Kaps
Fred Kaps (Freddie Jelsma & Stephen Minch, 1988) Biografia illustrata di 52 pagine che racconta la vita e la carriera di Kaps.
Fred Kaps, Master Magician (Michel van Zeist, 2021) Volume fotografico e biografico di oltre 250 pagine che ripercorre la vita, i numeri e l’eredità di Kaps.
Ultimi anni e morte
Negli ultimi anni della sua vita, Fred Kaps continuò a esibirsi in spettacoli in tutto il mondo, mantenendo la sua reputazione di maestro della magia e punto di riferimento per intere generazioni di prestigiatori. Nonostante la fama e il successo, la sua salute iniziò a deteriorarsi negli anni Settanta. Kaps soffriva di problemi cardiaci che, con il tempo, influirono sulla sua capacità di viaggiare e di esibirsi come in passato.
Il 23 luglio 1980, Fred Kaps morì a Utrecht, all’età di 54 anni, lasciando un vuoto profondo nel mondo dell’illusionismo. La sua scomparsa fu dolorosamente sentita dai colleghi e dagli appassionati di magia di tutto il mondo. La moglie Nelly e i numerosi amici e allievi continuarono a custodire e diffondere la sua eredità, contribuendo a mantenere vivo il ricordo di uno dei più grandi maghi del XX secolo.
Il suo stile sobrio, elegante e tecnicamente impeccabile, insieme alle innovazioni e alle routine che creò, rimangono un modello per maghi di ogni generazione, rendendo Fred Kaps una leggenda immortale della magia.
Riflessione personale dell’autore
Ciò che mi colpisce profondamente in Fred Kaps è la costanza e l’impegno straordinari con cui ha dedicato la sua vita alla magia. La sua determinazione è stata così grande da superare persino i dubbi dei genitori, che sostenevano che con la magia non si sarebbe guadagnato neppure un pezzo di pane. Eppure, grazie alla sua perseveranza, Kaps ha dimostrato che la magia può offrire molto di più: emozioni, ispirazione e una vita ricca di significato.
Leggere della vita di illusionisti come lui fortifica e motiva, ricordandoci che il successo non dipende da un lavoro prestigioso o da riconoscimenti immediati, ma dall’amore per ciò che facciamo e dal tempo che siamo disposti a dedicargli. Curando il proprio “giardino” giorno dopo giorno, con pazienza e dedizione, un giorno potremo raccogliere i frutti dei nostri sforzi e vedere danzare sulle nostre fioriture le farfalle più belle della vita.
Nota sulle fonti
*Desidero precisare che le informazioni riportate in questo articolo sono frutto di un’attenta ricerca condotta attraverso fonti attendibili, tra cui biografie ufficiali, testi storici e portali specializzati in illusionismo e storia dello spettacolo. Alcuni contenuti sono stati consultati anche su Wikipedia e verificati, per quanto possibile, con fonti incrociate.
Invito chiunque voglia segnalare integrazioni, correzioni o approfondimenti a lasciare un commento nello spazio dedicato.
Grazie per il vostro prezioso contributo alla qualità e alla precisione dei contenuti.
Vi saluto e vi ricordo che il nostro prossimo appuntamento è per sabato prossimo. Non mancate!
Con affetto e stima.
-KID-

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