Oltre il limite: la straordinaria vita e arte di René Lavand
Foto reperita da: Infobae Stupore e poesia a ogni gesto: il segreto di René Lavand tra carte e paroleCari amici lettori, ben ritrovati al nostro consueto appuntamento. Dopo l’ultimo articolo, prosegue il viaggio nel ricordo dei grandi prestigiatori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte magica. Devo confessarvi che attendevo con impazienza di scrivere questo pezzo, perché oggi parliamo di un artista straordinario. Anche se non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona, nutro per lui una profonda ammirazione. Per introdurre il protagonista di oggi non servono lunghe presentazioni: è stato l’illusionista capace di sfidare l’impossibile, di far sognare il pubblico con l’uso di una sola mano. Signore e signori, vi presento il Maestro René Lavand. Mettetevi comodi: questo sarà un viaggio lungo e appassionante, tutto da gustare fino all’ultima riga. Buona lettura! *Cliccando sulle tre lineette in alto a sinistra, potete selezionare l'opzione "Segui" per rimanere sempre aggiornati. Inoltre, vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter per ricevere per primi le notifiche sui nuovi articoli non appena vengono pubblicati. Leggi l’ultimo articolo su: Perchè non tutti i clienti fanno bene al tuo busioness Biografia Héctor René Lavandera, meglio conosciuto come René Lavand, nacque il 24 settembre 1928 a Buenos Aires, in Argentina. Suo padre, Antonio Lavandera, era un calzolaio, mentre sua madre, Sara Fernandez, insegnava. Fin da bambino René sviluppò una crescente passione per l’arte della prestigiazione, che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. All’età di sette anni René, accompagnato dalla zia Giovanna, assistette a uno spettacolo del prestigiatore “Chang”, in scena a Buenos Aires. Fu un’esperienza che lo colpì profondamente. Nello stesso periodo, un amico di famiglia gli insegnò il suo primo gioco di prestigio con un mazzo di carte: l’inizio di una passione destinata a crescere. Qualche anno più tardi, a causa del fallimento dell’attività del padre, la famiglia Lavand fu costretta a lasciare Buenos Aires e a trasferirsi a Coronel Suárez. Un aneddoto toccante Coronel Suárez fu la città in cui avvenne l’incidente che cambiò per sempre la vita di René Lavand. Durante i festeggiamenti per il carnevale del 1937, un diciassettenne alla guida di un’auto travolse il piccolo René mentre, insieme a quattro amici, stava attraversando la strada. Trasportato d’urgenza all’ospedale più vicino, i medici riuscirono a salvarlo. Al suo risveglio, però, come racconta nella sua autobiografia, le loro parole lo lasciarono senza fiato: a causa delle gravi ferite, era stato necessario amputargli la mano destra e parte del braccio. In seguito all’incidente cadde in un profondo stato di depressione e sviluppò un forte complesso di inferiorità che, come lui stesso ammise, lo accompagnò per molti anni. Col tempo, però, qualcosa cambiò. Rivedendo il mazzo di carte con cui aveva imparato il suo primo gioco, decise di riprendere in mano la sua vecchia passione. Un amico, di nome Leonardi, gli regalò il suo primo libro di magia: Cartomagia di Joan Bernat. La lettura fu per lui una conferma amara: tutte le tecniche richiedevano l’uso di entrambe le mani. Cercò senza successo libri o maestri che potessero insegnargli l’arte della prestigiazione in quelle condizioni, fino a comprendere che nessuno avrebbe potuto farlo. Come ebbe a dire: “Non esistevano libri o maestri che potessero insegnarmi la prestigiazione con una sola mano. Ho dovuto creare un adattamento. Tutta la mia vita è stata un adattamento.” Fare magia con una sola mano sembrava impossibile, e proprio per questo René dovette reinventare e riadattare tecniche e giochi di ogni genere, trasformando il suo limite in una firma artistica senza precedenti. La morte di suo padre Nel 1955, la morte del padre Antonio per un cancro e i debiti lasciati dalla famiglia costrinsero René a cercare un impiego presso una banca. Fu in quel periodo che conobbe Sara, la donna che sarebbe poi diventata sua moglie. Lavorò in banca fino all’età di 32 anni ma, parallelamente, non smise mai di coltivare nonostante le difficoltà la sua grande passione per l’arte magica. Carriera Dopo anni di studio e di pratica, nel 1961 René vinse un concorso di magia che segnò una vera svolta nella sua vita. Grazie a quel successo, gli fu offerta la possibilità di esibirsi al Teatro Nacional e al Teatro Tabarís di Buenos Aires, entrando così nel mondo degli spettacoli di varietà. La sua fama crebbe rapidamente e, a partire dal 1965, iniziò a portare i suoi numeri oltre i confini argentini, esibendosi in diversi Paesi dell’America Latina. Fu però dagli anni ’80 che la sua carriera assunse una dimensione internazionale: René si esibì sui palchi di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Portogallo alla Spagna, conquistando il pubblico con la sua arte unica. Durante i suoi viaggi, non si limitò ai teatri: tenne conferenze rivolte a prestigiatori, fu ospite in festival di magia e apparve in numerosi programmi televisivi che ne consolidarono la fama. Tra le sue partecipazioni più prestigiose figurano The Ed Sullivan Show e The Tonight Show negli Stati Uniti, Ilusiones in Portogallo e, in Spagna, il celebre programma Nada x aquí. Carriera cinematografica di René Lavand René Lavand, universalmente noto per la sua straordinaria abilità nella cartomagia eseguita con una sola mano, ebbe anche esperienze significative nel mondo del cinema. Un oso rojo 2002 Nel film argentino Un oso rojo, diretto da Adrián Caetano, Lavand interpretò il personaggio di “El Turco”: un barista veterano e spietato, figura oscura che incrocia la strada del protagonista, un ex detenuto interpretato da Julio Chávez. La sua interpretazione fu accolta con grande favore e gli valse una prestigiosa nomination ai Premi Cóndor de Plata come Migliore Rivelazione Maschile. La pellicola ottenne apprezzamenti internazionali e fu proiettata in festival di grande rilievo come Cannes e Sundance. El gran simulador 2013 A quasi un decennio di distanza, Lavand fu protagonista del documentario El gran simulador, diretto da Néstor Frenkel. Il film offre uno sguardo intimo sulla sua vita, mettendo in luce la forza d’animo, la passione per la magia e il carisma che lo contraddistinsero. Presentato al festival BAFICI (Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente) nel 2013, il documentario restituisce il ritratto di un artista capace di trasformare la propria storia in una lezione universale di resilienza e creatività. Altri contributi Oltre a queste opere, Lavand prese parte anche a un cortometraggio realizzato in Spagna, Contrapunto entre ambas manos, in cui, grazie a particolari tecniche cinematografiche, visse un suggestivo “reencuentro” con la sua mano destra attraverso effetti speciali. Questa produzione mise in risalto il suo spirito creativo e la sua continua volontà di superarsi, esplorando le possibilità narrative e visive del cinema. Riconoscimenti dalla Academy of Magical Arts (Los Angeles) René Lavand ricevette numerosi premi da questa prestigiosa istituzione con sede al Magic Castle di Los Angeles.1993 – Close-up Magician of the Year, come miglior prestigiatore di close-up. - 1997 Performing Fellowship, per l’eccellenza nelle performance. - 2011 Masters Fellowship, uno dei massimi riconoscimenti alla carriera. - 2012 Titolo di Living Legend, dedicato alle leggende viventi della magia. Riconoscimenti cinematografici Nel 2002 partecipò al film Un oso rojo, grazie al quale ricevette una nomination ai premi Cóndor de Plata come Migliore Rivelazione Maschile. Riconoscimenti nazionali e culturali Nel 2012, nella sua città adottiva Tandil, gli venne dedicata una statua commemorativa collocata nei giardini del municipio. Hall of Fame e Museo della Magia Nel 2013 René Lavand fu inserito nella Hall of Fame e nel Magic Museum della Society of American Magicians, entrando ufficialmente tra i grandi maestri della storia della magia. Opere & Divulgazione Oltre ad essere un brillante prestigiatore, René Lavand fu anche un prolifico scrittore e divulgatore della sua arte. Nel 1988 pubblicò la sua autobiografia “Barajando recuerdos: memorias de un ilusionista”, seguita nel 1993 da “Magic from the Soul”. A queste opere si aggiunsero altri testi fondamentali, come “Lentidigitation” (vol. I e II) e “Mysteries of My Life”. In questo modo, Lavand trasformò un apparente ostacolo l’esecuzione con una sola mano in un marchio di fabbrica inimitabile, elevando la lentezza da necessità a vera e propria estetica dell’illusione. Parallelamente, lasciò un’importante testimonianza del suo lavoro anche attraverso diversi DVD, tra cui “René Lavand in London”, “The Great Pretender” e “Maestro”, che contribuirono a diffondere il suo stile e la sua filosofia magica in tutto il mondo. Il termine “Lentidigitation” René Lavand non si limitò a perfezionare tecniche già esistenti: creò persino un linguaggio nuovo per descrivere la sua arte. Fu lui stesso, infatti, a coniare il termine “Lentidigitation”, un neologismo che deriva dall’unione delle parole latine lentus (lento) e digitus (dito). Con questa invenzione linguistica volle distinguere il suo stile da quello tradizionale della “prestidigitazione”, termine comunemente usato per indicare la destrezza manuale rapida del prestigiatore. Per Lavand, la lentezza non era un limite, bensì una scelta artistica e filosofica. Con il concetto di Lentidigitation intendeva esprimere l’idea che la magia potesse essere ancora più sorprendente se realizzata senza alcuna fretta, davanti agli occhi degli spettatori, senza lasciare spazio al sospetto che il segreto risiedesse nella velocità. La lentezza diventava così parte integrante della drammaturgia, conferendo alle sue esibizioni maggiore chiarezza, intensità emotiva e poesia. Ultimi anni e morte René Lavand è morto il 7 ottobre 2015 all’età di 87 anni. Non sono disponibili dettagli pubblici precisi sulle cause esatte della sua morte, ma si sa che si è spento serenamente nella sua città adottiva, Tandil, in Argentina, circondato dall’affetto della famiglia e dei suoi amici. Un dolce pensiero Mi permetto di aggiungere un pensiero personale su René Lavand. Come ho già accennato all’inizio dell’articolo, nutro nei suoi confronti una stima profonda, quasi come se lo avessi conosciuto di persona. La sua storia dovrebbe essere per ciascuno di noi una testimonianza tangibile di quanto, quando desideriamo davvero qualcosa, nulla possa fermarci. René, nonostante le difficoltà e gli ostacoli della vita, riuscì a distinguersi e a emergere. La sua particolarità lavorare con una sola mano lo ha reso unico e inimitabile. Senza mai arrendersi, ha creato effetti e tecniche capaci di ottenere lo stesso impatto di chi esegue la magia con due mani, dimostrando che i limiti possono trasformarsi in straordinari punti di forza. Vi invito caldamente a cercare alcune delle sue esibizioni su YouTube: oltre a una tecnica impeccabile e irripetibile, le sue performance sono profondamente teatrali, cariche di emozione e di poesia. Lo si può osservare seduto dietro il suo iconico tavolino, con il calice di vino rosso sempre al suo fianco, trasformando ogni gesto in una vera narrazione visiva. Anni fa conobbi un grande amico di René, Norberto De Sabato, e vorrei rivolgere un pensiero anche a lui. Fu proprio Norberto a scrivere un libro dedicato a René, intitolato Onécdotas e historia de René Lavand, che raccoglie storie incredibili e fatti sorprendenti sulla vita e l’arte del Maestro. Volutamente non ho inserito curiosità o aneddoti in questo articolo: desidero invitarvi a scoprire quei dettagli da voi, pagina dopo pagina, immergendovi nella magia della sua vita. Spero che questo mio pensiero, rivolto a René Lavand e a Norberto De Sabato, arrivi fin lassù, dove sono certo che continuano a discutere di magia, tecnica e chissà cos’altro ancora, condividendo la loro passione eterna. *Desidero precisare che alcune delle informazioni riportate sono state tratte da fonti attendibili, tra cui Wikipedia, Talking Magic e Onécdotas e historia de René Lavand come sempre, vi invito a segnalare eventuali inesattezze o integrazioni nel box commenti. Vi ringrazio fin da ora per la vostra collaborazione. Vi saluto e vi ricordo che il nostro prossimo appuntamento è per sabato prossimo. Non mancate! Con affetto e stima. -KID- |
Una Bella Storia!
RispondiEliminanarrata con il Cuore..
Sono felice che la mia emozione sia arrivata fino a te nel raccontare questa storia. Grazie di cuore per il tuo costante sostegno.
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