Emozioni e Responsabilità: Il Lato Nascosto dell'Essere Artista
| Reggia di Caserta, foto scattata il 20 luglio 2025 |
"L'Altro Lato del Palcoscenico: Quando l'Artista Diventa Regista delle Emozioni"
Cari amici lettori, ben ritrovati! Come di consueto, ogni ultimo sabato del mese condivido con voi esperienze e aneddoti che ho vissuto, con l'intento di stimolare la vostra creatività e la voglia di osare sempre di più. Ho notato che articoli di questo genere vengono letti con maggiore interesse, e questo mi fa piacere. Prima di iniziare, vi ricordo brevemente quanto segue... Buona lettura!
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Quello che oggi condivido con voi è il risultato di un lungo lavoro, costanza e dedizione. Ho già utilizzato questi termini in altri articoli, e credo che con questo ultimo contributo si chiuda il cerchio sull'argomento che tratteremo a breve.
Prima di iniziare, vorrei fare una premessa: purtroppo, molte persone non riescono a comprendere che fare l'artista è, a tutti gli effetti, un lavoro come tanti altri. Abbiamo già trattato questo tema nei precedenti articoli, quindi eviterò di ripetermi per non appesantire la lettura. Con questo articolo, però, andremo a scoprire cosa si nasconde dietro una serata e tutto ciò che la precede. Certo che fa "figo" dire "faccio l'artista", ma dietro a questo titolo si nasconde una grande responsabilità. Basti pensare che l'artista può essere scelto per allietare eventi che vanno dal semplice compleanno di un bambino a una serata inaugurale di un'azienda o a un'importante celebrazione, come un 50° compleanno. In queste occasioni, l'artista gioca un ruolo cruciale: può rendere la serata memorabile per gli ospiti o, al contrario, rovinare un momento significativo, lasciando un ricordo negativo. Dopo aver considerato questo, provate a ripetere la frase "faccio l'artista" pensando a quanto descritto: sentirete un peso nettamente diverso.
Entriamo nel vivo di questo aneddoto. Sono stato contattato per la realizzazione di un 50° compleanno a Caserta. La mia cliente era interessata al mio spettacolo, rivolto a un pubblico di adulti, ma desiderava arricchire la serata con altri interventi interessanti. Essendo all'aperto, dato che era il 20 luglio, cercava soluzioni per sfruttare al meglio lo spazio della location. In questo contesto, si passa da semplice artista a pseudo "coordinatore/organizzatore". L'esperienza in situazioni simili è fondamentale: sapere cosa proporre e presentare le proprie idee con determinazione è essenziale, soprattutto quando si tratta del primo contatto con un cliente. Un buon impatto telefonico può fare la differenza, e di questo ne abbiamo già parlato negli articoli precedenti. Riesco a convincere la mia cliente quasi immediatamente, proponendo un mangiafuoco e due trampolieri, oltre alla mia performance. Preparo meticolosamente un preventivo completo di biografie e video dei vari artisti, evidenziando i loro lavori precedenti. Inoltre, aggiunge effetti speciali per l'ingresso del festeggiato, con scintille fredde, e propongo di chiudere la serata con uno spettacolo pirotecnico. In 48 ore, ho concluso la contrattazione: la mia cliente era entusiasta e io ero felice di aver messo tutti d’accordo.
Nel paragrafo precedente ho utilizzato il termine "coordinatore" perché, dopo aver proposto i vari artisti, spettava a me organizzare il viaggio, prenotare le camere per gli artisti e trovare sistemazioni con parcheggio anche per custodire i mezzi. Non si poteva certo partire con un semplice bagaglio e prendere un treno; sarebbe stato troppo comodo. Inoltre, era fondamentale selezionare accuratamente gli artisti.
Nella parte relativa alla contrattazione, ho omesso di menzionare che ho telefonato a diversi colleghi per verificare la disponibilità. È importante sottolineare che non possiedo dieci mangiafuoco o venti trampolieri; ho solo due mangiafuoco e tre trampolieri, per scelta. Se fossero stati impegnati, non avrei contattato il primo artista disponibile solo per chiudere la data. È fondamentale per me proporre colleghi fidati, capaci di svolgere il loro lavoro, e che ho conosciuto di persona, in modo da essere sicuri del loro modo di operare. In queste situazioni, non posso permettermi errori: devo presentare ciò che considero il top in ciascun settore.
Dopo aver organizzato il tutto il giorno era praticamente arrivato personalmente arrivo ventiquattro ore prima gli artisti loro sarebbero arrivati il giorno stesso ci tenevo a valutare il luogo e capire meglio di persona com’era strutturata la location anche se già dal mio ufficio grazie a google maps avevo visto il ristorante riuscendo a capire in anticipo una serie di cose come per esempio la possibilità di entrare dentro con i mezzi e scaricare.
La serata è iniziata con tutti noi coordinati, non solo a livello logistico, ma anche estetico, indossando abiti abbinati seguendo la palette di colori indicata dalla mia cliente: nero e oro. Gli effetti pirotecnici erano in linea con il tema, e tutto era perfetto. Anche la conduzione della serata si è svolta magistralmente. Non lo dico solo perché penso che sia andata come l'avevo immaginata, ma anche perché, a fine serata, sono arrivati i complimenti. Il giorno seguente, ho ricevuto un messaggio con le testuali parole: "serata perfetta". Breve e conciso, ma mi ha reso felice.
Sono orgoglioso di essere arrivato a questo punto; non mi sarei mai aspettato un riscontro del genere. Anche se non è la prima volta che organizzo eventi fuori, ma questa era una delle prime occasioni in cui dovevo gestire qualcosa di veramente iconico. In questi casi, come accennato in precedenza, l'esperienza gioca un ruolo cruciale. Anche se la mia cliente non mi aveva detto nulla (cosa poco probabile, dato che alla fine tutti esprimono un'opinione), ero comunque certo che fosse andata bene, perché lo sentivo dentro. Sarei tornato a Lecce con grande soddisfazione, avendo percepito nel pubblico meraviglia e stupore.
Questo tipo di sensibilità si sviluppa nel tempo, spesso attraverso gli errori, poiché sbagliare può insegnarci molto di più rispetto a quando tutto va bene. Mi auguro sempre di commettere qualche errore durante le mie serate, perché questo mi permette di crescere e migliorare ulteriormente.
Concludo qui questo articolo, scritto per far comprendere cosa si nasconda realmente dietro la parola "artista". Spero di aver chiarito a tutti coloro che pensano che sia solo un passatempo che non è affatto così. L'artista vero si nutre delle emozioni del pubblico e considera la buona riuscita della serata come un obiettivo fondamentale. Non si gioca con le emozioni altrui; al contrario, queste vanno rispettate e valorizzate. È proprio questo aspetto che rende un artista grande.
Spero che la lettura di questo articolo possa indurre a riflettere in modo diverso ea rispettare questo nobile lavoro che tanti di noi svolgono. Donare un sorriso o un'emozione non è facile. Quando un artista sorride o si mostra gioioso, spesso non riflette le emozioni che sta realmente provando; lo fa per rispetto verso il cliente. Molte volte, dietro la maschera di allegria, si nascondono problemi e tristezza. Anche noi siamo esseri umani e, come tali, possiamo avere momenti di profonda tristezza in cui preferiremmo rimanere a casa. Tuttavia, siamo bravi a nascondere le nostre emozioni negative ea entrare nel cuore della gente con un sorriso, regalando comunque una buona emozione.
Vi saluto e vi ricordo che il nostro prossimo appuntamento è per sabato prossimo. Non mancate!
Con affetto e stima.
-KID-
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