Tra Passione e Professione: Come Gestire Relazioni nel Mondo Artistico
Non è la quantità di opportunità che conta, ma la qualità delle collaborazioni che scegliamo.
Cari lettori, ben ritrovati! Anche questo sabato sono pronto a condividere con voi nuove esperienze e aneddoti dal mondo artistico, offrendo di tanto in tanto consigli pratici su come affrontare e gestire al meglio diverse situazioni, sempre con un approccio professionale e razionale, adattato alle circostanze.
So che in questo blog ci sono molte esperienze non del tutto positive, ma credo fermamente che siano proprio queste a insegnarci di più rispetto ai semplici aneddoti divertenti. Ci aiutano a capire come comportarci al meglio in determinate situazioni. A essere sincero, sono contento di questo, anche se comprendo che la lettura può risultare a volte meno piacevole, intensa e difficile da seguire, proprio perché ricca di dettagli fondamentali per comprendere a fondo le circostanze.
Quando la passione diventa una professione, è fondamentale prestare attenzione affinché le situazioni che si creano non finiscano, con il tempo, per farci abbandonare ciò che un tempo facevamo per puro amore e dedizione. L'aspetto economico dovrebbe essere solo la ciliegina sulla torta, ma per mantenere viva questa vocazione è spesso necessario allontanarsi da determinate situazioni e persone, al fine di tutelare il nostro lavoro e la nostra passione. Rinunciare per motivazioni simili rappresenterebbe uno dei fallimenti più dolorosi che un artista possa affrontare.
Selezionare i lavori e le persone con cui collaboriamo non è affatto sbagliato, anzi ci aiuta a costruire nel tempo una rete di contatti più affidabile. Questa pratica ci evita di dover trattare con soggetti che non apprezzano il nostro lavoro o, ancora peggio, la nostra persona. Anche se può sembrare strano, purtroppo esistono individui con queste caratteristiche.
Questo articolo si basa su un aneddoto reale che mi è accaduto tempo fa. Nella descrizione degli eventi, eviterò di menzionare i nomi delle persone coinvolte o, in alternativa, utilizzerò nomi fittizi per tutelare la privacy.
Con il passare del tempo, riceverete proposte da agenzie specializzate nell'organizzazione di eventi e potrete iniziare collaborazioni con varie realtà organizzative. Sta a voi decidere se accettare o meno una partnership e se applicare tariffe agevolate per tali agenzie. Offrire sconti a una agenzia che vi garantisce un certo numero di date al mese può essere una strategia commerciale valida per incrementare la vostra attività, ma è fondamentale selezionare con attenzione con chi intendete stabilire queste collaborazioni.
Non c'è alcun monopolio su di voi, a meno che non si sottoscriva un contratto di esclusività con un'agenzia e questa paghi una quota mensile per tale privilegio. Se non ci sono accordi formali o compensazioni finanziarie, è importante stabilire chiaramente le regole della collaborazione. Potete offrire tariffe speciali all'agenzia interessata, ma è essenziale comunicare che siete liberi di accettare impegni da altre agenzie o clienti privati in qualsiasi momento.
Quello che è successo a me personalmente è accaduto durante una serata in cui non ero lì per lavorare, ma semplicemente per trascorrere del tempo con un collega. Durante quella serata, era presente Laura, una ragazza che gestisce eventi di vario genere. Quella stessa sera, davanti al mio amico (che peraltro è la stessa persona che mi passa innumerevoli date), Laura ha pensato bene di esordire con una battuta poco carina dicendo: "Ah, ma sai che Kid ha preso un evento a un costo ancora inferiore rispetto a quello che ti avrebbe proposto a te?" A mio parere, Laura ha fatto questa battuta solo per creare tensioni tra me e il mio amico, con l'unico intento di far saltare la nostra collaborazione. Inoltre, sembrava che volesse far passare la data che avevo preso in carico per un evento, quando in realtà si riferiva a una serata organizzata per il mini club all'interno di una struttura marittima.
È evidente che Paolo, il mio amico, non ne era a conoscenza, e rimase deluso da questa notizia. Ho cercato di spiegargli la situazione, ma ero troppo nervoso per riuscire a far capire a entrambi che le cose non stavano così. Quella sera me ne andai lasciando il discorso a metà, poiché so di avere un carattere impulsivo e sapevo di non poter risolvere la questione in quel momento. Ho preferito lasciar passare qualche giorno per calmarmi e preparare un discorso tranquillo per spiegare a Paolo la situazione reale. Questo approccio ha funzionato: lui stesso ha capito che non si trattava di un vero evento e che quindi non potevo applicare lo stesso costo come se fosse stato tale. Era semplicemente una serata organizzata per il mini club, e in quella circostanza non era necessario replicare, come spesso accade negli eventi in piazza, dove è richiesta una ripetizione. Ecco perché il costo di un evento può variare.
Durante la telefonata con lui, ho ricordato che qualche settimana prima gli avevo comunicato di aver scelto quella data poiché in quel luogo lui aveva preso dei contatti. Volevo chiarire che avevo accettato l'opportunità senza intenzione di mettere qualcun altro in secondo piano e che la persona che mi aveva contattato era un mio amico con cui collaboro da molti anni. Questo dettaglio significativo è stato ricordato da lui.
Con quella telefonata ho salvato il mio rapporto professionale e, cosa ancora più importante, sono riuscito a preservare un'amicizia a cui tengo molto. Mi sarebbe davvero dispiaciuto perderla.
Laura si è dimostrata poco sincera con me e con Paolo, rivelando una mancanza di onestà. Purtroppo, non ho ancora avuto l'opportunità di parlarle, ma spero di poterla incontrare in futuro. Nonostante alcune date che ho avuto con lei, che si contano sulle dita di una mano (circa tre o quattro), non dipendo affatto da queste occasioni. Inoltre, non sono più disposto a tollerare le sue battute sulle mie quote. Il gioco è divertente finché rimane occasionale, ma quando diventa un tema ricorrente e ogni volta si discute di questo, preferisco interrompere il rapporto. Voglio circondarmi di clienti più seri, che rispettano il mio lavoro e non fanno battute inopportune sulle mie quote.
Riconosco l’intensità di questo articolo, ma spero che lo abbiate trovato interessante. Spero anche che vi abbia dato quel coraggio che spesso ci manca: la capacità di selezionare i nostri clienti e di evitare collaborazioni poco gratificanti o che ci creano disagio. Credo fermamente che, in ogni lavoro che svolgiamo, dovremmo sempre sentirci appagati e felici di trovarci in quel contesto.
La nostra priorità assoluta deve sempre essere il benessere personale. Sentirci sereni e circondati da persone positive è fondamentale. Lavorare in un ambiente poco genuino può compromettere il nostro operato. Arrivare in una location e non sentirci in armonia con noi stessi è rischioso, anche per i professionisti: iniziare un evento senza essere completamente a nostro agio difficilmente porterà a buoni risultati. È per questo che insisto sull'importanza di costruire una rete di clienti di qualità. Nel tempo, dovremmo puntare a collaborare solo con persone sincere e positive. Ricordiamoci che rinunciare a una data non ci cambierà la vita, anzi, potrebbe persino migliorare il nostro stato psicofisico.
Vi saluto e vi ringrazio per l'attenzione dedicata a questo articolo. Il nostro appuntamento è fissato per sabato prossimo!
Con stima e affetto,
-KID-
.jpg)
Commenti
Posta un commento
Scrivi la tua opinione