Educazione e Professionalità: La Sottile Linea tra Cortesia e Fermezza
"Il rispetto è la base di ogni relazione: chi non lo offre, non merita di riceverlo."
Caro lettore, benvenuto di nuovo sul mio blog! Oggi ho qualcosa di davvero incredibile da condividere con te. Mentre scrivo, sono combattuto tra due aneddoti, e non riesco a decidere quale sia più interessante o utile. Ma presto lo scoprirai!
Dopo tre articoli leggeri e divertenti, oggi ho deciso di affrontare un tema più serio e rilevante dal punto di vista professionale.
Sono sicuro che molti di voi, colleghi di professione, non troveranno ciò che sto per raccontare una novità. Come me, avrete sicuramente affrontato almeno una volta una telefonata scomoda da parte di un cliente.
In questo articolo voglio raccontarvi di una telefonata che, coincidenza perfetta, è avvenuta proprio ieri, giovedì 10 ottobre. È stata l'ispirazione ideale per trasformarla in un argomento da condividere con voi.
Alla fine dell'articolo, come faccio in ogni mia pubblicazione, condividerò ciò che ho imparato da questa esperienza. Non essendo la prima volta che mi capita, ho saputo gestire la situazione con la giusta dose di "determinazione". Vi descriverò brevemente cosa è successo, anche perché la telefonata è durata esattamente un minuto.
Ero appena uscito per comprare del materiale da usare nello spettacolo che avrei tenuto quella sera. Appena entrato nel negozio, il mio cellulare squilla: il numero non era salvato in rubrica, quindi probabilmente era un cliente. Rispondo con il solito “Pronto” e dall'altra parte una voce femminile mi chiede: “Pronto, parlo con Mago Kid?”. “Sì, signora, sono io”, rispondo. Lei continua: “Avrei bisogno della sua disponibilità per il giorno xx.” Le spiego che, non essendo in ufficio, non potevo verificare la disponibilità in quel momento. Lei insiste: “Va bene, ma almeno mi dica a quanto ammonta il prezzo.”
Mentre parlava, sentivo in sottofondo un'altra voce femminile, più giovane, che sembrava darle consigli. La signora, seguendo quel suggerimento, mi dice: “Ah, il numero me lo ha dato Luca, quindi mi deve fare uno sconto.”
Ora, mettetevi nei miei panni: come avreste reagito all'ultima frase della signora? Il problema non era solo che mi chiedeva uno sconto ancor prima di aver saputo il prezzo, ma ciò che mi ha spinto a chiudere la chiamata è stato altro. Quando le ho comunicato che i miei spettacoli partono da 000,00 euro, lei ha risposto, urlando al telefono e in dialetto: "E la miseria, qui ne ho uno che viene a 00,00!".
A quel punto le ho risposto: "Signora, mi scusi, ma per cosa mi sta chiamando? E poi, non sono obbligato a farle uno sconto solo perché il numero glielo ha passato Luca. Se preferisce, contatti pure chi le offre lo spettacolo a 00,00 euro. Io sono un professionista. Le auguro una buona giornata." E ho riattaccato mentre continuava a parlare, ma ormai non mi interessava più cosa avesse da dire.
Non è la prima volta che mi succede. Ricordo che, all'inizio, perdevo tempo al telefono cercando di spiegare al cliente perché i miei prezzi fossero quelli, sperando di farglielo capire. Ma dopo sedici anni di esperienza, sono stanco di giustificarmi e preferisco non perdere più tempo.
Prendiamo un esempio pratico: quando si va in un negozio per acquistare un cellulare, si deve considerare se si ha la possibilità di spendere quella somma. Se puoi permetterti di acquistarlo, bene, lo compri. Tuttavia, non ha senso andare dal commesso e lamentarsi perché il cellulare costa troppo. Ogni acquisto deve essere proporzionato al proprio budget, e non si può pretendere che gli altri accettino le proprie condizioni senza tener conto delle loro esigenze.
La mia domanda è: perché questi soggetti non si lamentano con altri professionisti e invece sentono il bisogno di urlare e insultare gli artisti? Ho trovato una risposta, ed è molto triste. Questo comportamento avviene perché ci sono persone che lo tollerano, il che porta i clienti a pensare che tutti noi siamo disposti a subire certe ingiustizie. La verità, però, è ben diversa.
Quindi, se la signora dovesse leggere il mio articolo, vorrei dirle che è importante imparare prima un po’ di educazione e poi a rispettare il lavoro altrui. Un mio maestro diceva che uno spettacolo, di qualsiasi genere, è un plus e non un diritto. Dovete essere in grado di permettervelo, dal punto di vista economico. Altrimenti, potete limitarvi a festeggiare come si faceva qualche anno fa, dove avere una torta con delle candeline da spegnere era già un grande plus.
In conclusione, quello che desidero comunicarti, caro lettore, è che è importante mantenere un'etica professionale e essere sempre gentili e disponibili. Tuttavia, bisogna anche saper reagire con fermezza a determinate richieste. Prima di tutto, ricordiamoci che siamo persone e meritiamo rispetto. Quando questo rispetto viene meno, non c'è spazio per discussioni, soprattutto quando conosciamo il valore del nostro lavoro artistico. Non dovremmo mai lasciarci sminuire da chi pensa di poter ottenere ciò che vuole.
Non abbiate paura di riattaccare il telefono se vi trovate in una situazione simile a quella descritta. Salutate con cortesia e senza fornire ulteriori spiegazioni. Queste persone non sono stupide; fanno finta di non capire per cercare di ottenere ciò che vogliono. Vi garantisco che quella signora, non appena ho riattaccato, si sarà detta che è stata davvero sciocca a comportarsi in quel modo.
Mi scuso, cari lettori, per questo articolo così diretto e severo, ma è importante fare chiarezza su alcune questioni. Dobbiamo comprendere che non siamo carne da macello da far calpestare. In Italia, già non riceviamo il rispetto che meritiamo; non possiamo permetterci di accettare le condizioni altrui per poter svolgere il nostro lavoro.
Vi ringrazio per avermi letto e vi do appuntamento al prossimo sabato, quando sarà disponibile un nuovo articolo. Un caro saluto a tutti!
Con stima e affetto,
-KID-

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