Un Giorno alla Caserma Carlotto: Emozioni e Avventure in Prima Linea
"Dietro ogni uniforme si nasconde una storia di dedizione, sacrificio e la volontà di proteggere ciò che amiamo."
Come saprete, da più di dieci anni mi occupo di spettacoli e non avevo mai vissuto un'esperienza simile a quella che sto per raccontarvi. Anche se è passato del tempo, riesco ancora a sentire l'emozione e il divertimento che ho provato quel giorno. Per scoprire di cosa si tratta, continuate a leggere le prossime righe. Buona lettura!
Il ventuno settembre ho ricevuto il mio primo ingaggio per uno spettacolo presso la caserma Carlotto di Brindisi. Mentre mi spiegavano i dettagli del luogo, non riuscivo a capire perché avessero scelto proprio quella location per uno show.
La giornata inizia molto presto, con la sveglia alle cinque e trenta del mattino per arrivare in caserma intorno alle sei e mezza. Questo era necessario per poter accedere all'interno con il furgone e scaricare il materiale. Rimasi piacevolmente sorpreso anche dalla postazione in cui avrei svolto lo show, un piccolo anfiteatro molto accogliente. Mi diverto davvero tanto quando mi trovo in posti simili.
Dopo aver sistemato tutto, spinto dalla curiosità, ho cercato di capire meglio di cosa si trattasse e perché hanno organizzato una giornata simile. Il comandante, gentilissimo e disponibile, mi ha spiegato che ogni anno organizzano il "Family Day", un evento in cui le famiglie vengono accolte ei militari mettono a disposizione mezzi e attrezzature, illustrandone nei dettagli le funzionalità. Inoltre, per i bambini sono previsti spettacoli, gonfiabili e animazione.
Ho trascorso l'intera giornata con loro, assistendo a diverse simulazioni: una discesa da un palazzo tramite funi fissate alle uniformi dei militari, una simulazione di sparatoria (con proiettili a salve) e persino il decollo di un elicottero militare. Una volta in aria, a circa sei metri dal suolo, alcuni operatori sono scesi dall'elicottero, regalando a tutti uno spettacolo davvero impressionante.
Prima di iniziare il mio spettacolo, non ho resistito alla tentazione di salire su un mezzo anfibio, simile a un carro armato, ma capace di immergersi in acqua e percorrere circa sei miglia, se ricordo bene. Poteva trasportare fino a un ventuno militari, ed era generalmente usato per raggiungere, ad esempio, piccoli isolotti.
Mai mi sarei aspettato che, al termine della spiegazione, il militare mi dicesse: “Vai nella cabina di comando, così puoi vedere com'è fatta!”. Sono rimasto senza parole, non avrei mai immaginato di poter entrare in quel luogo. Era incredibile, come essere dentro un film, e mi sentivo felice come un bambino. Tutto sembrava così surreale.
La mia presenza lì non era solo per divertirmi: durante la giornata avrei dovuto eseguire due show, che per fortuna sono andati molto bene. I bambini erano affascinati e stupiti, ma non è su questo che voglio concentrarmi. C'è qualcos'altro che desidero raccontarvi.
Essendo lì dalla mattina presto fino al tardo pomeriggio, ho pranzato alla mensa della caserma per la prima volta, ed è stata un'esperienza incredibile. Mi sono ritrovato a mangiare insieme a centinaia di militari. Prima di ricevere il primo o il secondo, un militare ti consegnava un vassoio suddiviso in scomparti, come si vede spesso nei film ambientati nelle prigioni. Questa scena mi ha davvero colpito e affascinato.
Alla fine della giornata, parlando con un militare, ho sentito il bisogno di complimentarmi con lui e con tutti i suoi colleghi. Ero lì, felice come un bambino, in un ambiente sereno e spensierato, ma ho realizzato che i nostri militari non salgono su quei mezzi speciali per divertimento o per ammirare i complessi comandi della cabina. Lo fanno per proteggerci, spesso affrontando situazioni difficili e senza la certezza di poter tornare a casa, pronti a gestire qualsiasi problematica o emergenza. Per questo, ho sentito il dovere di stringergli la mano e ringraziarlo sinceramente per tutto ciò che fanno per difendere la nostra Italia.
Colgo ancora una volta l'occasione per ringraziare il comandante per questa straordinaria opportunità e per l'incredibile esperienza che mi ha permesso di vivere. Un saluto speciale al mio amico Fabrizio, per la sua disponibilità e per avermi "scortato" con grande cortesia all'interno della magnifica caserma Carlotto.
Spero che questo articolo vi abbia divertito e, soprattutto, che sia riuscito a farvi provare almeno un po' delle emozioni che ho vissuto io in prima persona. Vi ringrazio di cuore per l'attenzione e per essere arrivati fino a qui. Come sempre, il nostro appuntamento è per sabato prossimo.
Vi auguro un buon fine settimana!
I nomi utilizzati in questo articolo sono fittizi per tutelare la privacy delle persone menzionate.
Con affetto e stima,
-KID-


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