Tra prestigio e compromessi: la realtà dei professionisti nel mondo artistico


 "Il talento non è negoziabile, e neppure l'etica: entrambi sono i pilastri su cui poggia la nostra arte."


Eccoci qui, cari amici lettori del blog! Come sempre, sono qui pronto a condividere con voi nuove esperienze e consigli sul mondo artistico. Indipendentemente dal vostro ruolo in questo ambito affascinante, avrete sicuramente constatato che le difficoltà e le sfide sono comuni a tutti i settori artistici. Finora abbiamo esplorato ampiamente diverse tematiche, ma ogni nuova avventura porta con sé nuove sfide e insidie. Di solito, i miei articoli sono pensati per coloro che si stanno affacciando a questo mondo, offrendo esperienze e tecniche che mi hanno aiutato a superare ostacoli significativi. Il mio obiettivo è fornire ai lettori uno sfondo solido che possa guidarli con metodo e strategia in un accesso sicuro al mondo artistico.

Oggi vorrei affrontare un tema nuovo, rivolgendomi per la prima volta a coloro che hanno già raggiunto un livello professionale elevato ma che talvolta si trovano a scivolare in politiche poco etiche, accettando lavori nonostante le condizioni non siano del tutto soddisfacenti dal punto di vista professionale.

Questo argomento nasce da una lunga conversazione con un caro amico e collega professionista. Durante il nostro scambio di idee, abbiamo toccato il tema degli incarichi in contesti che possono sembrare inaccessibili, ma posso confermare che, a un certo punto della carriera, si sviluppa un desiderio insaziabile di avventura e di sfide sempre più impegnative. È proprio in queste situazioni che ci si trova a cercare realtà più stimolanti, che vanno oltre il mero ingaggio per un evento.

Il mondo artistico, indipendentemente dalla disciplina che si pratica, è permeato da un'infinità di agenzie che cercano di reclutare artisti di ogni genere per eventi e compagnie. All'inizio della carriera, spesso gli artisti si sentono proporre situazioni del tipo: "Ti metterò in contatto con un'agenzia che collabora con importanti compagnie di navi da crociera." Queste parole possono facilmente ingannare gli artisti, anche quelli con anni di esperienza, spingendoli a fare qualsiasi cosa pur di non perdere un'opportunità del genere.

Successivamente, approfondiremo le implicazioni di una scelta del genere e gli eventuali effetti collaterali che potrebbero influenzare sia l'artista che il mercato stesso.

Immaginiamo ora, estremizzando, la carriera di un prestigiatore professionista ipotetico, con già numerosi contratti di lavoro importanti alle spalle. Questo artista potrebbe aver lavorato presso il celebre hotel e casinò The Mirage di Las Vegas, essersi esibito negli Emirati Arabi per eventi prestigiosi e aver realizzato un tour personale nei più rinomati teatri internazionali. Insomma, parliamo di una carriera brillante.

Naturalmente, oggi è impossibile non pubblicizzare questi successi, quindi i suoi profili sui social saranno ricchi di questi lavori straordinari. Tuttavia, nel suo curriculum manca ancora qualcosa: non ha mai collaborato con una delle più importanti compagnie di crociera di Miami, una nota azienda statunitense di un magnate di fama.

Quel giorno finalmente arriva: la compagnia contatta il prestigiatore ipotetico per offrirgli un contratto di lavoro. Il suo sogno sembra finalmente avverarsi e la compagnia organizza un colloquio per conoscersi meglio. Tuttavia, non dimentichiamoci che il nostro artista ipotetico è navigato, quindi si informa sulle politiche della compagnia prima del fatidico giorno dell'incontro.

Presto scopre qualcosa di sconcertante: anche il cosiddetto "cast artistico" deve svolgere musical e partecipare alle attività di animazione a bordo della nave. Decide quindi di inviare immediatamente una mail a chi lo ha contattato, cercando di capire se gli artisti a bordo devono davvero adempiere a queste mansioni.

La risposta è disarmante: conferma che tutti gli artisti devono svolgere questi ruoli, esibendosi in musical e partecipando alle attività di animazione tipiche di un villaggio turistico.

Ora, in quanto professionista consapevole, decide di declinare l'offerta di lavoro per motivi chiari e dannosi per la sua reputazione e integrità professionale. Come ho già menzionato, il nostro artista ipotetico documenta tutto sui suoi social media e non potrebbe mai pubblicare immagini che lo ritraggono in ruoli non correlati alla sua professione. Questo comprometterebbe la sua credibilità e danneggerebbe la sua integrità etica.

D'altra parte, la compagnia stessa è solita pubblicare regolarmente foto degli artisti che svolgono ruoli non pertinenti alla loro professione, menzionando gli artisti stessi nelle pubblicazioni. Questo comportamento potrebbe distruggere una carriera artistica e compromettere l'etica professionale dell'artista coinvolto.

Le conseguenze di accettare un incarico del genere potrebbero essere complesse. In futuro, potrebbero presentarsi altre offerte simili, che richiedono di assumere ruoli non correlati alla propria professione, costringendo l'artista a ritrovarsi improvvisamente in una situazione simile ai primi passi della sua carriera. Questo sarebbe un duro colpo per la costruzione di una reputazione solida e riconoscibile, che richiede fatica e dedizione nel definire un'identità artistica distintiva e nel far comprendere al proprio pubblico il proprio campo d’azione.

Non posso negare che anch'io avrei preso una decisione simile alla sua. Capisco l'entusiasmo di poter lavorare per una delle compagnie più prestigiose di Miami e di poter aggiungere al proprio curriculum il titolo di "performer presso...". Ma a quale scopo? Prima di concludere l'articolo, mi piacerebbe esaminare gli aspetti negativi derivanti dall'accettare un lavoro simile, caratterizzato da politiche sbagliate per coloro che desiderano avere nel proprio team un artista professionista.

Mi rivolgo direttamente alle agenzie e alle compagnie da crociera che desiderano avere a bordo un artista professionale di alto livello. È essenziale accettare e rispettare le condizioni professionali di un artista. Il coinvolgimento dell'artista in attività come l'animazione o i musical rischia di minare la sua immagine, mentre gli ospiti o i croceristi potrebbero perdere interesse nei suoi confronti vedendolo coinvolto in ogni aspetto dell'intrattenimento a bordo.

L'immagine dell'artista dovrebbe essere gestita in modo diverso. È preferibile assegnargli serate specifiche o piccoli spettacoli durante cene speciali, lasciandogli il resto della giornata per riposare e recuperare le energie per le performance successive.

Pensiamo a un cantante: non è possibile farlo esibirsi ogni giorno a tutte le ore. La voce necessita di riposo, e questo vale per tutte le altre professioni. Anche il prestigiatore, che lavora spesso fino a tarda sera, dopo lo spettacolo deve smontare l'attrezzatura e riporla, ritardando il suo rientro in camera a un'ora sconcertante. Non può essere richiesto di esibirsi alle nove del mattino seguente o, ancor peggio, di coordinare le file agli scivoli. Questo è inaccettabile e, soprattutto, non dovrebbe essere fotografato mentre svolge compiti estranei alla sua professione.

A questo punto, desidero rivolgermi anche ai miei colleghi professionisti. Capisco l'attrattiva di trovarsi in contesti prestigiosi, ma non dovremmo compromettere il mercato e la nostra integrità professionale per questo. Dovremmo imparare a rispettare maggiormente la nostra etica professionale, selezionando con cura i lavori e evitando di piegarci a politiche ingiuste di compagnie o agenzie.

Tuttavia, è giusto riconoscere che se tali politiche esistono, è anche perché alcuni professionisti le hanno accettate in passato. Così, ci ritroviamo a dover affrontare richieste assurde da compagnie importanti che ci chiedono di assumere ruoli al di fuori della nostra competenza. È importante comprendere che accettando tali compromessi, rischiamo di erodere la nostra reputazione e di ridurre il nostro valore professionale.

Dobbiamo imparare a prendere cura della nostra immagine e a assumerci solo i lavori che sono in linea con la nostra professione e il nostro bagaglio di competenze. Altrimenti, rischiamo di normalizzare politiche ingiuste, facendo sembrare normale che un cantante, un ballerino o un prestigiatore svolgano compiti che non rientrano nelle loro competenze. Questo non solo danneggia la nostra professione, ma anche il rispetto che meritiamo per il nostro lavoro.

Ricordate, con grandi poteri derivano grandi responsabilità. Posso garantirvi che se brillate nel vostro campo artistico, il mercato continuerà a richiedere la vostra presenza. Inoltre, sarete chiamati a esibirvi sempre in ambienti e contesti consoni alla vostra immagine professionale. Mantenendo coerenza con voi stessi e con la vostra professione, nessuno vi chiederà mai di offrire un servizio al di fuori delle vostre competenze.

È un po' come chiedere al parrucchiere di eseguire una manicure: è ovvio che un parrucchiere professionista non fornisce quel tipo di servizio.

Come sempre, vi ringrazio per aver dedicato il vostro tempo alla lettura del mio articolo. È importante sottolineare che la storia che avete appena letto è basata su eventi reali, e le condizioni descritte riguardano effettivamente una compagnia esistente. È preoccupante che un'azienda di tale prestigio adotti politiche del genere.

Per proteggere la privacy delle persone coinvolte, ho scelto di non menzionare nomi o aziende specifiche. Tuttavia, spero che il messaggio che voglio trasmettere sia chiaro: invito i professionisti a adottare una filosofia di pensiero diversa, prestare attenzione alle offerte di lavoro e accettare solo quelle che rispettino la loro professionalità. Spero che anche questo articolo vi sia stato interessante.

Vi saluto con stima e affetto,

-KID-

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