Sensations: Un'esperienza al limite del possibile
"Nel momento critico, l'adrenalina diventa la nostra alleata più potente."
Cari lettori del blog, come state? Spero che la scorsa settimana sia stata piacevole per voi. È bello ritrovarci qui nel mio spazio virtuale per condividere esperienze e discutere strategie nel mondo dello spettacolo. Tuttavia, oggi voglio raccontarvi un aneddoto particolare accaduto domenica 28 aprile. Vi avverto sin da subito che potrebbe essere un racconto piuttosto intenso, ma cercherò di trattarlo con delicatezza in modo che anche i lettori più sensibili possano seguirlo fino alla fine. Se però siete particolarmente sensibili, potrebbe essere preferibile evitare la lettura di questo articolo.
Partiamo dall'inizio, descrivendo ogni dettaglio di quella fatidica data: domenica 28 aprile. In quella giornata mi fu richiesto di portare Sensation in una location molto esclusiva e particolare. Il cliente che aveva commissionato lo spettacolo mi aveva scoperto attraverso i miei social media ed era incuriosito dal vederlo dal vivo. Espresse chiaramente il desiderio di non voler assistere a uno spettacolo di magia convenzionale; aveva già contattato altri artisti, ma cercava qualcosa di diverso, qualcosa di più potente.
Gli ho descritto lo spettacolo e ho inviato il materiale necessario affinché potesse farsi un'idea chiara. Sentivo il dovere di informarlo che vi erano momenti particolarmente intensi e pericolosi, non adatti a un pubblico di bambini. Il mio cliente ha approvato e mi ha autorizzato ad eseguire lo spettacolo, compresi questi momenti più intensi.
L'unico vero ostacolo che avevo era la messa in scena dello spettacolo, poiché non potevo più contare sulla collaborazione della mia assistente storica. Non sapendo come procedere, ho avuto la fortuna di ricordare una persona che in passato aveva già lavorato con me. Dopo averle spiegato le dinamiche dello spettacolo e nonostante le difficoltà che avrebbe dovuto affrontare, mi ha confermato la sua disponibilità.
Iniziamo le varie prove, e uno dei numeri più pericolosi che eseguo è l’effetto delle lamette da barba. Il grande rischio, che sicuramente avrete già compreso, è quello di ferirsi. Infatti, utilizzo venti lamette che faccio esaminare allo spettatore prima di procedere con l’esecuzione. È importante sottolineare che in cinque anni in cui metto in scena lo spettacolo “Sensations”, è sempre andato benissimo. Tuttavia, non è stato così il 28 aprile, quando, ahimè, ho commesso un errore molto grave. Ma ci arriveremo pian piano.
L'inizio dello spettacolo era programmato per le 15:00, ma io ero sul posto già dalle 10:15 del mattino, pronto a organizzare il format e tutte le varie attrezzature che avrei utilizzato durante l'esibizione. Ogni dettaglio era curato con precisione, niente veniva lasciato al caso. Ho scattato alcune foto e anche un breve video, che ho condiviso sui social media. Nel frattempo, ero in contatto con la mia assistente, che stava per arrivare, e anche con il mio cliente. Tutto procedeva senza intoppi, sembrava che nulla potesse andare storto.
Verso le 14:00, il mio cliente e i suoi ospiti fecero il loro ingresso in sala. Iniziai l'accoglienza con alcuni giochi ai tavoli, suscitando entusiasmo tra tutti i presenti. Mentre procedeva tutto tranquillamente, pensavo tra me e me: "Avevo così tanta ansia per questa giornata, e invece si sta rivelando molto più semplice del previsto". Tuttavia, la giornata era ancora lunga e mancava ancora il pezzo forte: "Sensations". Nel frattempo, mi concentravo sull'ultimare la prima parte dell’evento.
Lo spettacolo vero e proprio doveva iniziare dopo il secondo, e devo dire che siamo stati davvero puntuali. Infatti, durante il secondo, mi sono recato dietro le quinte e ho iniziato a prepararmi mentre la mia assistente ripassava la scaletta con le varie basi che avrebbe dovuto avviare. Tutto era pronto: ogni cosa era al suo posto, ogni attrezzo era presente e posizionato correttamente. Sentivo gli ospiti prendere posto, mentre dietro le quinte, si annunciava l'inizio dello spettacolo con la prima traccia. L'adrenalina cominciava a salire, e dopo pochi minuti, era il momento di entrare in scena.
Iniziai con il mio momento "Pre-show", un intermezzo musicale di due minuti e quaranta, andato molto bene senza intoppi. Successivamente, iniziarono i numeri parlati, uno dopo l'altro, tutti eseguiti con successo. Ogni cosa procedeva tranquillamente, con le basi musicali che partivano al momento giusto. L'ansia si era quasi del tutto placata, anche se mancava il fatidico effetto delle lamette da barba, che quel giorno erano solo dieci (fortunatamente). Di solito ne utilizzo venti, ed è proprio in questo momento dello show che qualcosa non andò come previsto.
Se siete lettori sensibili, potete saltare questo paragrafo.
Inizio presentando il supporto con le lamette da barba sopra di esso, chiamando uno spettatore per controllarne l'autenticità. Solo dopo aver ricevuto il suo "ok", procedo chiedendo di poggiare sulla mia lingua la prima lametta. Ringrazio lo spettatore e proseguo con la seconda, la terza, la quarta fino alla decima lametta, tutte nella mia bocca. Tuttavia, nel momento di chiudere la bocca, credo di aver commesso un errore: le lamette tagliano lateralmente la mia lingua, provocando un taglio lungo circa 2,5 cm. La mia bocca si riempie immediatamente di sangue, che per ovvi motivi non posso espellere e sono costretto ad inghiottire. Nonostante l'accaduto, nella mia mente risuonava solo una frase "the show must go on". Non posso permettermi di rovinare un'intera giornata di preparativi per un evento così esclusivo e importante. Non voglio deludere il pubblico né il mio cliente. Proseguo con fermezza e concludo l'effetto. Le dieci lamette riappaiono legate a un filo di cotone ormai rosso, ma il pubblico rimane ignaro dell'incidente. Al termine del numero, bevo un sorso d'acqua mentre il pubblico applaude soddisfatto e incredulo per ciò che ha appena visto.
Ma mentre sentivo gli applausi, sembrava che il tempo rallentasse e il mio pubblico diventasse sfumato in bianco e nero. Il suono era ovattato, come se provenisse da un'altra stanza, e quei "bravo, bravo!!!" sembravano echeggiare lontano. In quel momento ho capito che stavo per svenire, ma ho lottato per mantenere il controllo del mio corpo. La famosa frase "the show must go on" continuava a risuonare nella mia testa. Mancavano solo quattro numeri prima della chiusura dello spettacolo, e ho fatto del mio meglio per non far trasparire il sangue nella mia bocca. Sono riuscito ad arrivare alla fine del mio spettacolo, con il pubblico in piedi e l'esecuzione della classica nevicata per concludere "Sensations".
Era tutto finito, ma dentro di me provavo un'enorme paura. Non sapevo quanto fosse grave la ferita e se avrei dovuto abbandonare tutto e correre al pronto soccorso. Tuttavia, mi è venuto in mente di scattare una foto il più chiara possibile e mandarla a una mia cugina, che è infermiera, per avere un parere medico. Mi ha detto: "Ciao Samu, smonta tutto con calma, tampona la ferita con il ghiaccio e non preoccuparti troppo. La ferita non sembra essere grave, ma comunque passa in guardia medica per un'opinione più accurata sulla ferita". Quindi ho deciso di smontare tutto, cercando di rimanere calmo e mantenere il sangue freddo, anche se la situazione non lo permetteva facilmente. Fortunatamente, la mia assistente era con me quel giorno rimanendo fino alla fine per aiutarmi a smontare e caricare tutto nel furgone. Dandomi davvero una grossa mano.
Dopo la visita alla guardia medica, sono stato fortunato: la ferita sanguinava molto meno e dopo essere stato visitato, mi hanno rassicurato che il taglio non era così grave. Tuttavia, il medico ha ritenuto necessario prescrivermi dei medicinali, consigliandomi di evitare cibi caldi e di bere bevande fresche. Durante il viaggio di ritorno verso casa, ho sentito che la ferita pian piano si stava cicatrizzando; il ghiaccio aveva fermato l'emorragia causata dal taglio. Ma una volta arrivato a casa, ho avvertito una scarica di adrenalina paurosa e mi sono lasciato andare, crollando sul divano. Avevo tenuto sotto controllo il mio corpo per troppo tempo, e una volta a casa, ho finalmente potuto lasciarmi andare.
Ma che dire, ora sono qui in fase di ripresa e la mia lingua è quasi del tutto guarita. Ancora oggi faccio fatica a pronunciare alcune parole a causa di lievi dolori residui, ma sto molto meglio. Ringrazio la mia assistente, che in quella giornata si è preoccupata per me e mi ha dato una grande mano, e mia cugina, che è riuscita a tranquillizzarmi immediatamente, dandomi la forza di smontare tutto con calma.
Con questo articolo desidero comunicarvi che ogni lavoro comporta dei rischi e bisogna procedere sempre con cautela, senza mai sottovalutare le attività quotidiane. Basta una minima distrazione per procurarsi seri danni. Tuttavia, ancora una volta, la passione e l'amore per questa arte mi hanno permesso di proseguire senza che il pubblico percepisse nulla. Ho imparato che ho un grande controllo del mio corpo, il che mi ha sorpreso, considerando che sono molto sensibile al sangue e non lo sopporto. L'adrenalina mi ha aiutato in quel momento critico: non sentivo minimamente il dolore, il che mi ha permesso di completare gli altri quattro numeri rimanenti. Sono estremamente orgoglioso di come è andata quella giornata. Ciò che poteva sembrare una giornata da dimenticare si è trasformata in una lezione incredibile, e sentivo il dovere di condividerla qui nel mio blog con voi.
Vi ringrazio come sempre per la vostra gentilezza nel seguire e leggere i miei articoli, e per la vostra attenzione costante. Il nostro prossimo appuntamento è per sabato prossimo. Grazie ancora e vi saluto cordialmente.
Con stima e affetto.
-KID-
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