Il Costo dell'Invidia: Riflessioni sull'Esprimere Apprezzamento
"L'invidia è un terreno sterile, mentre l'apprezzamento è il seme della crescita e dell'abbondanza."
Carissimi amici lettori, ben ritrovati nel mio blog. Oggi scrivo questo articolo con largo anticipo a causa dei numerosi impegni che ho questa settimana. Tuttavia, nonostante tutto, non potevo mancare al nostro consueto appuntamento qui sul blog. Come ho già detto più volte, non amo l'idea di saltare neanche un incontro con voi, perché condividere esperienze e aneddoti è per me molto rilassante e terapeutico. Poter esprimere liberamente i miei pensieri credo aiuti a liberare la mente e a mantenere la lucidità.
Oggi vorrei condividere con voi una riflessione sui complimenti verso gli altri, che spesso vengono trattenuti per motivi di invidia. Anch'io, di solito, faccio fatica a esprimere un complimento o un apprezzamento, ma quando si presenta la giusta occasione e sento di doverlo fare, non mi tiro indietro. Vorrei riflettere insieme a voi per capire meglio perché questo accade. Non sarebbe più semplice esprimere i nostri pensieri senza trattenerli? Proprio mentre scrivo queste righe, mi viene in mente un ricordo interessante che calza a pennello e vorrei condividerlo con voi, cercando di non dilungarmi troppo.
Lo scorso anno ho fatto uno spettacolo in una struttura turistica e, tra il pubblico, c’era il titolare dell’agenzia che successivamente mi avrebbe assunto per un’altra struttura gestita dalla sua azienda. Lui era lì per guardare il mio spettacolo e valutare il mio lato artistico per una eventuale collaborazione. È importante dire che lo spettacolo non era quello che poi avrei presentato nella sua struttura, perché semplicemente le circostanze e il palco messi a disposizione non erano idonei per poter eseguire quel tipo di spettacolo. Così, ho presentato qualcosa che fosse più comico e non troppo impegnativo a livello tecnico. Alla fine della serata, quando venne a salutarmi, gli chiesi subito se gli fosse piaciuto e lui mi disse: “Pensavo portassi 'Sensations'”. Risposi subito: “Ti avevo comunicato che non avrei portato quel tipo di spettacolo, e non per mia volontà; il palco non è idoneo per uno show del genere.” In quell’anfiteatro, giusto per farvi capire, mancavano perfino le quinte (vero che la stagione non era ancora partita, ma sono indispensabili a prescindere dall’artista che si esibisce). Infatti, c'erano poche famiglie all’interno della struttura. Poi arrivai dritto al punto e gli chiesi: “Ma quindi, ti è piaciuto sì o no? Quanto, su una scala da uno a dieci?” Lui rispose: “Diciamo che sei sul sei pieno,” ma lo disse ridendo, quindi capii che scherzava e che ero piaciuto, anche se non voleva dirmelo chiaramente e riconoscere che lo spettacolo fosse stato divertente.
Ed è a questo punto che entro nel vivo della questione, ricollegandomi a quanto detto all’inizio dell’articolo: perché dobbiamo privarci di fare un complimento qualora una persona se lo meritasse? Trovo che sia più difficile non esprimere i nostri pareri piuttosto che lasciarci andare ed esprimere i nostri giudizi, anche perché dare un parere positivo o negativo aiuta tanto l’artista, o chiunque ricopra un'altra posizione, a migliorare. I complimenti fanno sempre bene e incoraggiano a non mollare mai, continuando a perseverare, ma non ci aiutano a crescere. Una critica, invece, fa male da ricevere, ma ci aiuta a migliorare, e questo mi pare di averlo detto in diversi articoli.
Il vero motivo per non voler dimostrare un apprezzamento o rivolgere un complimento è un problema per noi stessi, soprattutto quando la professione è esattamente la nostra. In altre parole, fare un complimento a un collega risulta molto più difficile che fare un complimento a qualcuno che esercita un’altra professione. Il vero problema è dentro di noi, perché a questo punto subentra l’invidia, la gelosia, una serie di emozioni assolutamente negative che ci impediscono la crescita personale e, in questo caso, anche artistica.
All’inizio dell’articolo ho chiaramente dichiarato che, sebbene faccia fatica a rivolgere un complimento, non lo escludo a priori. Se incontro qualcuno che ha compiuto un’azione bella e interessante, sento il desiderio di farle sapere quanto apprezzi il suo operato. Lo faccio perché comprendo quanto possa far bene ricevere un complimento. Personalmente, quando qualcuno mi elogia, mi pervade una sensazione straordinariamente positiva, e non riesco a capire perché dovremmo privare gli altri di provare lo stesso.
Ma qual è il vero motivo di negare un complimento? Il motivo è uno ed è anche molto semplice. Spesso, neghiamo un complimento soprattutto a un collega perché temiamo che sia davvero più bravo di noi e, nel nostro profondo, sappiamo di non essere in grado di fare ciò che lui fa. Così, decidiamo di non farglielo sapere. Ciò che invece penso sia giusto fare è dimostrare il nostro apprezzamento. Se davvero vogliamo imparare qualcosa che non sappiamo fare, sarebbe bello mettere da parte l’invidia e l’orgoglio, e chiedere qualche consiglio da seguire al fine di riuscirci anche noi. Devo dire che purtroppo questo comportamento è tipico degli Italiani. Siamo troppo orgogliosi. In altri paesi come la Spagna o l’America, se c’è qualcuno che sta ottenendo successo o che comunque sa fare bene il proprio lavoro, la gente lo apprezza e fa il tifo per quella persona. Cosa che, purtroppo, qui in Italia non succede. Se loro sono avanti su tante cose, è proprio per questo motivo. Loro fanno molta condivisione, a differenza nostra, che vorremmo solo vedere fallire quella persona nell’impresa che sta compiendo.
Tuttavia, questo problema non è così grave da non poter essere risolto con una buona riflessione. Spero che questo articolo possa farvi pensare e adottare una filosofia di pensiero diversa.
Ma per essere sincero con voi fino in fondo, questo articolo nasce proprio perché più volte mi sono trovato nella situazione descritta e desideravo esprimere questo tipo di comportamento. Con il passare del tempo, ci si abitua, ma resta sempre difficile metabolizzare un comportamento del genere da parte di una persona che magari si considera nostra amica. È proprio questo che fa davvero male, perché, esattamente come tante altre persone, a lei farebbe piacere vederti fallire. E non riesco davvero a capire cosa ci guadagnino nel caso una cosa del genere accadesse. Trovo davvero triste che il fallimento di una persona che sta cercando di emergere e farsi notare non comporterebbe nessun tipo di cambiamento per chi vuole vederla fallire; la sua vita continuerà ad essere la stessa.
Ho avuto tante persone che, addirittura, si avvicinavano al mio lavoro e molti amici che mi supportavano. Poi, all’improvviso, li ho visti allontanarsi senza un motivo ben preciso, sono spariti senza lasciare nessuna spiegazione. Ecco perché, quando mi chiedono con chi preferisco passare del tempo, rispondo spesso: “con me stesso”. Sono convinto che il tempo che passiamo con noi stessi sia il miglior investimento che si possa fare. Da un certo punto di vista, sento anche di dover ringraziare queste persone, perché mi hanno insegnato a saper stare “solo”. Trovo che restare soli senza il supporto di un amico o di un'amica non sia facile. Spesso mi capita di voler raccontare qualcosa a qualcuno che non faccia parte della mia famiglia, ma con il tempo ho imparato a farne a meno. Anche perché, se poi i risultati sono quelli descritti sopra, è meglio evitare di perdere il nostro tempo.
In conclusione, il consiglio che vorrei condividere è quello di abbracciare la libertà di esprimere pienamente le vostre emozioni. Non trattenete i vostri apprezzamenti, lasciatevi andare e trovate qualcuno che condivide la vostra stessa passione. Cercate nel suo operato qualcosa che voi non siete ancora in grado di fare e cogliete l'opportunità di trascorrere del tempo con quella persona. Apritevi a "rubare" i suoi consigli e ad imparare da lei, così da potervi migliorare costantemente nella vostra professione e crescere sia a livello umano che professionale. Questo approccio non solo favorirà il vostro sviluppo personale, ma vi permetterà anche di costruire legami significativi all'interno della vostra cerchia professionale.
Concludo qui il mio articolo, sperando come sempre che lo abbiate trovato interessante. Vi ricordo che potete inviarmi le vostre opinioni alla mia email fraillusioneerealta@gmail.com. Vi auguro un buon fine settimana e vi saluto.
Con stima e rispetto,
-KID-

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