Trasparenza e Successo: Come Essere Vincitori nella Vita e nel Lavoro
"Potete ingannare tutti per un certo periodo, e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo."
Carissimi amici lettori, è un piacere darvi il benvenuto a questo nuovo articolo. Inizio queste righe con anticipo, già mercoledì sera alle ore 21:00, poiché desidero affrontare argomenti che rivestono un ruolo fondamentale nella nostra vita e nel nostro lavoro.
In questo articolo affrontiamo non solo l'aspetto professionale del nostro lavoro, ma anche tematiche legate all'essere persone corrette e sincere. Vi è mai capitato di ricevere una bugia da un amico, un'amica o persino da vostro figlio? Personalmente, trovo che le bugie siano estremamente fastidiose, eppure molti ritengono che siano necessarie per sopravvivere. Posso garantirvi che non è affatto così.
Se vostro figlio dovesse mentirvi per qualcosa, voi lo punireste per i prossimi 2 mesi, ma se al contrario venisse a dirvi la verità, chiedendovi magari se lo possiate perdonare, sono certo che lo coccolereste per i prossimi 2 mesi e sono certo che apprezzerete molto di più questo comportamento.
Il vero problema non è la bugia in sé, ma il principio sottostante, poiché l'idea di ingannare chi abbiamo di fronte è irritante. Trovo che sia preferibile affrontare una verità scomoda immediatamente piuttosto che alimentare una bugia che potrebbe ferire l'orgoglio altrui. Un ritardo o uno sbaglio possono essere perdonati, ma un'offesa all'orgoglio no. Mi piacerebbe utilizzare una frase che racchiude tutto questo con semplicità.
"Potete ingannare tutti per un certo periodo, e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo."
Questo articolo nasce da un'esperienza recente che ho vissuto e ho subito pensato di condividerla qui nel mio blog. Ho associato questo episodio all'importanza dell'essere sinceri e di evitare di dire bugie. Qualche giorno fa sono stato contattato per una festa di compleanno. Chi mi ha contattato conosceva bene il mio spettacolo, che di solito propongo a feste di compleanno per bambini di 6-7 anni. Ritengo infatti che sia uno spettacolo adatto a quel target di età. Tuttavia, riconoscendo che se proposto a un pubblico più giovane non avrebbe lo stesso impatto, ho valutato la situazione con attenzione.
Tornando alla telefonata, la richiesta era la seguente: "Ho una festa qui in sala, i bambini sono piccoli, hanno 3-4 anni. Il tuo spettacolo va bene?" Avrei potuto facilmente accettare pur di ottenere il lavoro, ma ciò che conta per me non è solo prendere qualsiasi lavoro disponibile, bensì soddisfare appieno il cliente. In questo caso, il cliente era sia la sala festa che mi ha considerato, sia i genitori che si sono fidati di loro. Era dunque essenziale soddisfare entrambe le parti. La mia risposta alla domanda se il mio spettacolo fosse adatto è stata chiara: "No, sono troppo piccoli. Normalmente sconsiglio il mio spettacolo di magia per bambini di 3-4 anni." Ho espresso onestamente che, per diversi motivi, non sarebbe stata un'esperienza adatta. I bambini così piccoli non hanno la stessa capacità di concentrazione dei bambini più grandi, quindi avrei rischiato di perderli durante lo spettacolo. Nonostante ciò, mi è stato "pregato" di gestire l'evento perché i genitori del bambino avevano sentito parlare di me e letto numerose recensioni positive. Ho accettato, ma ho stabilito chiaramente diversi dettagli: avrei tenuto uno spettacolo di 20/30 minuti per evitare di perdere la loro attenzione, non avrei garantito il massimo successo e avrei evitato di utilizzare alcuni strumenti per non spaventare i bambini o indurli a reazioni indesiderate. Ho ritenuto importante specificare tutto questo per evitare fraintendimenti. Dietro uno spettacolo di magia, infatti, c'è molto di più del semplice trucco: ogni effetto è studiato e adattato al pubblico. Per un pubblico così giovane, ad esempio, non avrei mai utilizzato effetti che coinvolgessero fuoco o situazioni simili.
La serata è stata un successo: ho ricevuto i complimenti dai genitori, ma soprattutto mi hanno lodato per l'attenzione dedicata ai bambini e per le precauzioni prese fin dalla telefonata iniziale. Questo è un esempio tangibile di come evitare di dire bugie possa veramente fare la differenza, donandoti una sensazione di leggerezza e rendendoti più apprezzato dagli altri per la tua autenticità. Quando si tratta di costruire rapporti, la sincerità è fondamentale. Se qualcuno scopre che abbiamo mentito su qualcosa di banale, potrebbe dubitare della nostra affidabilità anche su questioni più serie. Essere sinceri può davvero fare la differenza. A proposito di questo cambiamento di prospettiva, vorrei condividere una breve storia tratta dal libro "L'arte di realizzare l'impossibile".
"Don Paolo era un prete in una piccola parrocchia di provincia quando venne a sapere che un cardinale stava cercando un assistente. Si recò a Roma per incontrarlo e durante il colloquio sembrò cavarsela molto bene. Verso la fine, il cardinale gli chiese: "Qual è il suo pensiero sull'enciclica di sant'Agostino? Condivide i suoi contenuti?" Don Paolo ci pensò un attimo, lo guardò negli occhi e disse: "Mi scusi, ma non la conosco, non l'ho mai letta." Il colloquio si concluse lì. I due si congedarono e Don Paolo tornò nel suo piccolo paese, convinto di aver perso un'occasione. Dopo qualche giorno, però, Don Paolo venne convocato: il posto era suo. Quando incontrò di nuovo il cardinale, dopo averlo ringraziato, si permise di chiedergli come mai avesse scelto proprio lui nonostante non conoscesse la seconda enciclica di Sant'Agostino. Il cardinale gli rispose che in realtà quella enciclica non esisteva, e che era soltanto un modo per capire chi fosse sincero e chi no: dal suo punto di vista, chi avesse mentito su una piccola cosa come quella avrebbe potuto mentire su qualsiasi altra cosa, e Don Paolo era stato l'unico ad aver ammesso serenamente la verità."
Questa storia ci insegna l'importanza di essere sinceri e leali con coloro con cui interagiamo. Il comportamento corretto e la completa sincerità sono sempre ricompensati. I miei genitori mi hanno insegnato tre valori fondamentali: l'educazione, il rispetto e l'onestà. Con questi principi mi hanno detto che avrei potuto andare ovunque, mantenendo sempre la testa alta. Vorrei aggiungere qualcosa a questo concetto che, sebbene possa sembrare disconnesso, è in realtà in linea con i principi descritti. Se vi trovate seduti intorno a un tavolo con il vostro team e durante il pranzo si inizia a parlare male di qualche collega che è assente in quel momento e voi alimentate la conversazione magari facendovi anche qualche risata, ricordate che quando vi alzerete da quel tavolo, il prossimo argomento potreste essere voi stessi. Ho assistito a situazioni del genere e la mia preoccupazione era sempre la stessa: diventare il prossimo bersaglio.
Come sempre, tengo a sottolineare che ogni storia condivisa qui nel mio blog è autentica e basata su esperienze realmente vissute. Proprio ieri, ho fatto i conti con una situazione simile che mi ha spinto a riflettere. Nonostante io tenga sempre fede alla sincerità e alla trasparenza, purtroppo non tutti seguono lo stesso principio. Questa dinamica non è nuova sul luogo di lavoro, ma si manifesta in varie sfaccettature della vita. È comune vedere persone che cercano di emergere, temendo che altri possano eclissarle. Di conseguenza, ricorrono a mezzi poco ortodossi, come le bugie, per raggiungere i propri obiettivi. Tuttavia, non lasciamoci scoraggiare da questi comportamenti. Se solo riusciamo a riconoscere il nostro valore interiore, potremo raggiungere traguardi straordinari. Il messaggio che desidero trasmettere è chiaro: spero che questa esperienza vi spinga a ridefinire il vostro approccio mentale, adottando la sincerità come guida sia per voi stessi che per gli altri. E per coloro che credono di poter trarre vantaggio dalle menzogne, ricordate che la verità alla fine emergere. Il tempo è un giudice imparziale e, prima o poi, presenterà il conto.
In conclusione, spero che abbiate trovato interessante anche questo ultimo articolo. Vi ringrazio di cuore per avermi dedicato la vostra attenzione. Vi saluto calorosamente e ci sentiremo sabato prossimo con un nuovo articolo.
A presto! Con affetto e stima,
-KID-

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