Sensations: Oltre lo Spettacolo, un Messaggio di Leggerezza.


"Essere un 'medico del sorriso' non richiede lauree, ma cuore e passione per portare gioia a chi ne ha bisogno".


Eccoci qui, alla fine di un'altra settimana, e devo dire che non vedevo l'ora di condividere un altro articolo sul mio blog. Spesso ho considerato la scrittura come una sorta di sfogo personale, un modo per esprimermi liberamente senza filtri. Oggi, a differenza degli articoli precedenti, vorrei parlarvi di "leggerezza". Questa parola ha un significato molto profondo per me ed è un concetto a cui sono particolarmente affezionato. Desidero che questo articolo sia proprio leggero, come la parola stessa suggerisce.

Onestamente, per questo sabato, non avevo proprio in mente nessuna idea o esperienza da condividere. Ci sono delle questioni di cui vorrei parlare, ma al momento preferisco aspettare il momento giusto. Negli ultimi giorni ho riflettuto molto su ciò di cui avrei voluto discutere, e ho realizzato che c'è qualcosa di particolarmente importante per me: lo spettacolo teatrale "Sensations". Ne ho parlato in passato nei miei articoli, principalmente da un punto di vista professionale, ma mai ho condiviso con voi l'impatto emotivo che questo spettacolo ha su di me o sul pubblico. Se non siete familiari con "Sensations", vi invito a leggere il mio articolo precedente intitolato "Ho sfidato il destino: dietro le quinte di Sensations". Questo articolo, uno dei primi pubblicati sul mio blog, affronta le difficoltà incontrate nel percorso. Tra le righe, traspare chiaramente quanto tenga a cuore questo progetto e quanto sia determinato a proteggerlo. Ho sempre difeso "Sensations" con fermezza, come farei con un bambino indifeso.

Dopo aver delineato la situazione, ritengo che "Sensations" meriti un posto speciale qui nel mio blog. Tuttavia, non intendo parlarne da un punto di vista puramente professionale, bensì desidero condividere con voi le emozioni che questo spettacolo mi regala ogni volta che lo interpreto e che indosso i suoi abiti. La mia ispirazione a parlare di questo è nata solo pochi giorni fa, quando un mio cliente e amico mi ha chiesto di organizzare una rappresentazione di "Sensations" per il 60° compleanno di sua madre. Questo amico era già un affezionato spettatore dello spettacolo. La sua richiesta mi ha riempito di gioia e mi ha emozionato l'idea di indossare nuovamente quegli abiti per portare in scena questo spettacolo. Ancora vivo nel mio ricordo il messaggio che mi ha inviato poco prima dell'evento, in cui scriveva: "Non vedo l'ora di rivedere te e Sensations, sono felice come un bambino".

Queste parole mi hanno toccato profondamente, tanto da spingermi a condividerle tramite una storia sul mio profilo Instagram. Volevo preservare nel tempo quel messaggio così emozionante, consapevole che avrei voluto riviverlo ancora e ancora.

"Sensations" è uno spettacolo nato quasi per caso, senza un piano preciso, ma come un colpo di fulmine improvviso. È il risultato di svariati esperimenti e prove che ho intrapreso quando avevo appena vent'anni. L'ho creato con l'obiettivo di offrire un prodotto di spicco per la struttura turistica in cui lavoravo all'epoca. Nei primi anni, non avevo un assistente né un corpo di ballo per accompagnarmi durante le serate. Inizialmente ero scettico riguardo all'idea di coinvolgere altre persone, temendo i rischi che potevano derivare, simili a quelli che spesso si verificano nelle band musicali, dove alla fine la magia svanisce con lo scioglimento del gruppo. Questo timore mi trattenne per un po', poiché non volevo affrontare un eventuale dolore causato da una separazione. Tuttavia, ho deciso di osare comunque, consapevole dei rischi. Il risultato è stato incredibile: il pubblico ha apprezzato lo spettacolo e ha ricevuto numerose recensioni positive. In seguito, ho persino ricevuto un premio alla carriera come "Giovane Emergente della Magia Poliedrica". Questo riconoscimento mi ha colmato di gioia e ha confermato che la decisione di creare "Sensations" era la scelta migliore che potessi fare. Ancora oggi, continuo a far vivere "Sensations" con tutto il mio impegno e lo difenderò sempre come se fosse la cosa più preziosa al mondo.

Esibendo "Sensations" in teatri e anfiteatri, il pubblico, per ovvi motivi, è solitamente distante. Perciò, per quattro anni, non mi sono reso veramente conto dell'impatto che lo spettacolo aveva sul pubblico. Tuttavia, la sera del 18 febbraio 2024, durante il 60° compleanno della madre di Vincenzo, ho finalmente compreso appieno cosa "Sensations" significasse per il pubblico. Lo spettacolo è stato messo in scena all'interno di una sala, consentendo al pubblico di essere molto più vicino del solito. Abbiamo utilizzato le stesse basi musicali, compresa la voce fuori campo che annuncia l'inizio dello spettacolo, come se fossimo davvero in un teatro. Da questa prospettiva ravvicinata, ho potuto osservare da vicino le reazioni emozionati del pubblico. Durante tutto lo spettacolo, hanno applaudito spontaneamente e con soddisfazione, mentre i loro volti esprimevano costantemente stupore, completamente immersi nel mondo che avevo creato. Naturalmente, a causa delle limitazioni di spazio e delle luci non adatte, non ho potuto offrire tutto ciò che avrei potuto in un teatro. Tuttavia, il pubblico ha comunque goduto dello spettacolo. Per molti di loro, era già sorprendente assistere a uno spettacolo teatrale all'interno di una sala, specialmente considerando che, stando alle parole di Vincenzo, non avevano mai visto nulla del genere prima. Per la maggior parte, la magia era sempre stata vissuta attraverso lo schermo della televisione o in qualche programma, ma non avevano mai avuto l'opportunità di sperimentarla di persona in uno spettacolo dal vivo.

La serata si è conclusa in modo magnifico e i presenti hanno apprezzato enormemente lo spettacolo. Ho ricevuto numerosi complimenti da parte di tutti, nessuno si sarebbe aspettato una performance così ricca di colpi di scena e di numeri adrenalinici. Devo ringraziare Vincenzo per la grande fiducia che ha riposto nel mio spettacolo. Durante la serata, ho potuto notare la sua fiducia assoluta, poiché non c'erano altre attrazioni presenti: solo io con il mio spettacolo e il close-up ai tavoli durante la cena.

Per chiudere la serata in modo stupefacente, ho prolungato lo spettacolo oltre il normale, perchè senza vincoli di tempistiche particolari da rispettare. Tornando a casa, riflettevo sulla serata e mi sentivo estremamente felice di aver intrattenuto 30 persone senza alcun momento morto o attimi in cui avrebbero potuto annoiarsi. A volte mi chiedo come sia possibile che riesca a fare cose del genere, e mi sembra surreale che la gente mi paghi per offrire loro uno spettacolo. Se penso a 10 anni fa, quando andavo in giro una classica busta da supermercato per la spesa e il mio compenso era di soli 25 euro, non posso fare a meno di sorridere. Confrontando quel passato con il presente, tutto sembra così incredibile, ma sono estremamente orgoglioso di esserci riuscito con le mie sole forze e di vivere di questa passione.

Ma nonostante tutto, mi trovo spesso a interrogarmi sul significato della mia vita e sullo scopo reale che ho in questo mondo. Mi assale il terrore più grande: quello di svegliarmi un giorno e dover ricominciare da zero con un lavoro più "normale". Forse c'è un tempo per ogni cosa, e mi chiedo se questo lavoro sia sostenibile a lungo termine. Spesso capita di discuterne con le persone che incontro lungo il mio cammino, e la maggior parte concorda sul fatto che potrebbe non essere sostenibile. In fondo, è una professione che si può svolgere meglio quando si è giovani, e in parte hanno ragione. Mi interrogo sul tempo che potrò ancora dedicare a occuparmi dei bambini, facendo di tutto per strappare loro un sorriso. Per quanto ancora potrò dedicarmi alla cura di eventi speciali, come matrimoni o compleanni, cercando di lasciare un ricordo indelebile nella memoria dei partecipanti? E per quanto ancora potrò trascurare la mia vita privata? Fare bene il mio lavoro richiede un'enorme quantità di tempo e impegno, e ho sempre sacrificato la mia vita privata per questo. Ho dedicato anima e corpo alla mia professione con un'ossessione incrollabile, cercando di far divertire e sorridere gli altri, purché resti un ricordo felice.

Ieri mattina, alle 4.00, ho fatto una scoperta che ha rivoluzionato la mia vita, aiutandomi a comprendere finalmente qual è il mio posto nel mondo. Premetto che amo guardare film la sera, a volte anche due o tre di seguito, e spesso è proprio attraverso i film che nascono le mie idee, ma arrivano anche molte risposte, come in questo caso... Dicevo, viviamo in un mondo che da un po' non funziona come dovrebbe, ma non sono qui per parlare di questo. Ho promesso che in questo articolo si sarebbe trattato di leggerezza, e quindi la risposta che ho trovato è questa: in un mondo come questo, avremo sempre bisogno di un medico che ci curi, di un bravo chirurgo che risolva qualsiasi problema, o di un abile avvocato che ci aiuti in situazioni spiacevoli. Ma quanti "medici del sorriso" abbiamo? Ecco questa è la risposta!

La verità è che non tutti possono intraprendere le professioni menzionate prima, poiché richiedono un lungo percorso di studio e una laurea. Tuttavia, essere un "medico del sorriso" è accessibile a chiunque, e purtroppo ce ne sono ancora troppo pochi. Ecco qual è il mio posto nel mondo: essere un medico del sorriso, donando gioia a coloro che forse non sorridono da tempo. Un sorriso è una medicina potente per vivere una vita più leggera. Pertanto, continuerò a seguire la mia vocazione e, se dovessi rinunciare a qualcosa per farlo, sono pronto a farlo. Forse non è un pensiero condiviso da tutti, ma per me è così!

Tornando alla sera del 18 febbraio, ciò che mi colpì di più fu una reazione che mi ha fatto comprendere appieno l'importanza di essere un "medico della felicità del sorriso". Al termine dello spettacolo, ho eseguito un numero molto suggestivo, utilizzando le parole e creando l'atmosfera giusta. È accaduto qualcosa di straordinario quella sera: una signora, la festeggiata, alla fine del numero, era così commossa che non riusciva a trattenere le lacrime. Mi ha abbracciato ripetutamente, ringraziandomi. Quell'abbraccio era così sincero e profondo che ancora adesso, ripensandoci, sembra che lo senta sulla mia pelle. Questo episodio mi ha fatto davvero capire quanto la gente abbia bisogno di momenti di "leggerezza". Continuerò a donare questi momenti, anche se brevi, ma intensi, a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Per questo motivo, ho preso la decisione drastica che (tempo fa avevo promesso che "Sensations" sarebbe andato in scena solo con le persone che ne hanno fatto parte fin dall'inizio, ma ora mi rendo conto che non può essere così). "Sensations" non può e non deve smettere di esistere. Perciò, userò tutte le mie risorse per portare questo spettacolo in giro. Credetemi, non è affatto semplice, specialmente quando sono coinvolte altre persone. Non è sempre facile condividere gli stessi pensieri ed è una lotta continua. Sono e sarò sempre pronto a coinvolgere nel mio spettacolo tutte le persone che, come me, sentono il dovere di regalare un sorriso a chi lo guarda. Basta una sola persona sul palco con idee diverse per alterare completamente l'atmosfera e non far trasmettere al pubblico ciò che "Sensations" vuole davvero comunicare. Come dico spesso, il pubblico non è stupido; percepisce anche le sfumature più sottili.

Ma quali emozioni mi trasmette "Sensations"? È difficile descrivere in poche parole le sensazioni che provo mentre metto in scena questo spettacolo, ma posso dirvi che è qualcosa di straordinario. Il cuore batte all'impazzata, l'adrenalina corre nelle vene e il tempo sembra sospeso. Si avverte un brivido lungo la schiena, le mani diventano leggere e fredde, anche se fuori ci sono 40 gradi. Tuttavia, l'emozione più intensa arriva alla fine, quando il pubblico applaude per l'ultima volta. È un'emozione indescrivibile sentire quei fragorosi applausi, e spesso capita di udire un "bravo!" urlato fra gli spettatori. Ma la sensazione più bella, la più potente, arriva proprio dal mio pubblico, che si lascia trasportare nel mio mondo con leggerezza, applaudendo e godendosi lo spettacolo senza pensarci due volte.

In definitiva, con questo articolo credo di aver trasmesso il profondo amore che nutro per il mio lavoro e fino a quale punto sono disposto a spingermi pur di seguire la mia strada. Se anche voi, come me, tenete a qualcosa, non permettete a nessuno o a nulla di vanificarla. Anzi, usate ogni ostacolo come un'opportunità per rafforzare il vostro legame con ciò che vi sta a cuore. Per me, "Sensations" è tutto, e non permetterò che il futuro di questo spettacolo venga compromesso. Ogni decisione va presa con leggerezza, senza ansie o paure. Ricordate che accanto a voi devono restare solo coloro che desiderano essere lì spontaneamente. Nessuno dovrebbe essere obbligato a rimanere, poiché la presenza forzata potrebbe solo portare al fallimento. È fondamentale che le persone coinvolte nel vostro progetto, o nel mio caso in "Sensations", condividano la stessa passione e siano in sintonia. La complicità è la chiave per un lavoro eccellente, e solo così si può raggiungere il successo, indipendentemente da ciò che si decide di realizzare.

Come sempre, spero che questo articolo vi abbia interessato e che vi abbia regalato un senso di leggerezza, così come ho cercato di trasmettere. Auguro che abbiate trovato qui la giusta dose di ispirazione per portare avanti i vostri progetti e i vostri sogni, e che possiate affrontare con fiducia eventuali bivi che il futuro vi riserverà. Se avete letto e compreso il contenuto di questo articolo, allora saprete cosa scegliere quando sarà il momento di fare una scelta importante... la leggerezza!

I nomi utilizzati sono puramente fittizi, per garantire la privacy delle persone menzionate.

Vi saluto con stima e affetto,

-KID-

 

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