Magia e crescita personale: come affrontare le sfide sul palco


 "Nessun palcoscenico è troppo grande quando siamo guidati dalla passione e dalla determinazione."


Cari amici lettori, siamo di nuovo qui in un altro sabato con un nuovo articolo preparato appositamente per voi. Questa volta, a differenza dell'ultima volta in cui condividevo delle riflessioni, desidero narrarvi la mia esperienza della prima volta in cui mi sono esibito in un teatro. Questo momento è stato segnato da ricordi splendidi, ma anche da alcune sfide che ho dovuto affrontare.

Siamo giunti al trentesimo articolo su questo blog, e con questo ne abbiamo già trentuno. Ci sono ancora molte storie da raccontarvi, e mi chiedo se un giorno non deciderò di raccoglierle tutte in un libro. Sarebbe davvero un progetto interessante.
Come sempre, arrivo al nocciolo della questione creando un velo di mistero. Per capire appieno la vicenda, occorre fare un passo indietro di almeno nove anni fa, quando frequentavo il cosiddetto club magico. Dopo qualche anno, sono uscito dal giro per varie ragioni personali che eviterò di raccontarvi per non annoiare voi lettori.
Desidero spiegare brevemente il funzionamento di un club magico. I soci, attraverso il versamento di una quota, diventano membri del club e partecipano a diverse iniziative organizzate periodicamente. Queste possono includere conferenze rivolte agli addetti ai lavori, coinvolgendo sia professionisti che appassionati. Inoltre, vengono organizzati spettacoli speciali con ospiti di rilievo nel campo della magia e dello spettacolo. Ricordo vivamente, anche dopo molti anni, un ospite che tenne un workshop di tre giorni presso il nostro club. Alla conclusione di questo intenso periodo di formazione, si sarebbe tenuto uno spettacolo presso un teatro locale. Per motivi ovvi, preferisco non menzionare né il nome dell'artista né l'evento specifico. Tuttavia, ogni dettaglio di quell'esperienza è rimasto nitido nella mia memoria.

Ripensando a nove anni fa, mi rendo conto che non ero affatto la persona che sono oggi. Anche se potrebbe non sembrare, all'epoca ero molto più timido, per diverse ragioni. In parte perché non ero familiare con l'ambiente magico, e in parte perché mi trovavo di fronte alla sfida di esibirmi su un palco teatrale senza molta esperienza alle spalle. Essendo ancora agli inizi della mia carriera, tutto sembrava più grande di me. Desidero essere sincero con voi lettori. Anche se in seguito ho abbandonato il mondo dei club magici, devo riconoscere che mi hanno enormemente aiutato. Se oggi sono la persona che sono, lo devo anche a loro. Nonostante tutto, conservo dei bei ricordi di quei tempi.
Ricordo vivamente quel momento di ansia mentre mi preparavo a salire sul palco. Sapere di dover condividere lo spazio con maghi esperti, persone che avevano dedicato una vita intera a questo arte, mi metteva una certa inquietudine. Ho oscillato tra il desiderio di evitare lo spettacolo e la volontà di affrontarlo. Era un'opportunità per superare le mie paure e crescere artisticamente. Nonostante la mia ansia, mi sentivo abbastanza sicuro con la cartamagia, tanto che l'ospite d'onore della serata mi fece uscire con lui, e durante i momenti tra un numero e l'altro, mi faceva esibire con le carte. Anche se ero ancora alle prime armi, i suoi elogi mi davano conforto e mi permettevano di affrontare le mie performance con più sicurezza.

Tuttavia, oltre alla magia con le carte, era previsto anche un numero musicale per me. Ancora oggi conservo le registrazioni di quel video, che sono imbarazzanti da guardare. All'epoca non avevo ancora definito completamente il mio personaggio e non possedevo un abbigliamento scenico adatto per quel tipo di performance. Guardando quel video di recente, ho provato un imbarazzo considerevole. La mia inesperienza traspariva chiaramente, ma è stato un momento fondamentale nel mio percorso di crescita artistica.

Oggi, darei qualsiasi cosa pur di esibirmi su un palco prestigioso con ospiti speciali. È davvero sorprendente come le prospettive cambino nel tempo, con l'accumularsi dell'esperienza. Da qui scaturisce una piccola, ma significativa, riflessione. Quella sera, nonostante l'ansia costante e l'adrenalina che mi faceva tremare le mani, non ho commesso alcun errore durante la mia esibizione. Ogni numero è stato eseguito con precisione, senza sbavature. Tuttavia, oggi, ogni tanto mi capita di essere così tranquillo prima di salire sul palco da abbassare l'attenzione e rischiare di dimenticare qualche oggetto necessario per il numero o, nei casi più gravi, eseguire l'effetto in modo poco preciso. Questo accade perché talvolta si tende a sottovalutare la situazione. Quando l'adrenalina è sotto controllo, è possibile gestirla efficacemente. Ma se viene azzerata o soppressa, si rischia di perdere la concentrazione e di commettere errori. Questo è il risultato dell'acquisizione di familiarità con ciò che si fa: è importante mantenere un equilibrio tra la tranquillità e l'attenzione necessaria per garantire una performance impeccabile.

Ecco perché personalmente amo variare sempre qualcosa nei miei spettacoli. Lo faccio per aggiungere freschezza all'intero show e anche per procurarmi quella giusta dose di paura ed adrenalina, perché questo aiuta a mantenere alta l'attenzione.
Ritornando a quella serata, considerando l'adrenalina che ci sovrasta, è qualcosa di serio. Ora, considerate che all'epoca avevo circa 14 o 15 anni. Alla fine della serata, dopo aver eseguito il mio numero musicale di poco più di cinque minuti, uscendo di scena e tornando nel backstage, sono letteralmente svenuto. Non sto scherzando. L'adrenalina era così alta che, quando tutto è finito, è scesa così rapidamente da causarmi uno svenimento. Questo ha allarmato un po' le persone presenti, ma loro sapevano che era dovuto allo stress che avevo sopportato quella sera. Mi sono ripreso dopo pochi minuti, ma quell'esperienza rimarrà impressa nella mia memoria per sempre.

Imparare a gestire l'adrenalina, l'ansia e la paura è davvero fondamentale e non dovrebbe essere sottovalutato. Questa capacità si sviluppa gradualmente con l'esperienza. Personalmente, ricordo di aver partecipato a una conferenza sul controllo emotivo alcuni anni dopo, e ciò mi è stato di grande aiuto. Ho imparato moltissimo e spero che anche voi, attraverso la mia esperienza, possiate trovare risposte utili.

È stato davvero complesso descrivere tutto questo, cercando le parole più adatte e evitando di menzionare i nomi delle persone coinvolte, il che non ha facilitato la stesura dell'articolo. Tuttavia, spero che il messaggio sia giunto comunque chiaro e che abbiate trovato l'articolo interessante. Per coloro che non hanno avuto l'opportunità di conoscermi prima d'ora e che magari mi vedono come una persona abbastanza sicura di sé quando sono sul palco. Anche io ho affrontato grandi ostacoli nel corso della mia vita e ancora oggi ne ho molti da superare. Spero che, con il tempo, riuscirò a superarli tutti e sarò felice di condividere con voi le soluzioni che scoprirò lungo il cammino.

Penso di avervi detto tutto. Con questo ultimo paragrafo, vi saluto e tengo ancora una volta a ringraziarvi per la vostra attenzione. Vorrei concludere sottolineando l'importanza di continuare a lottare per i propri obiettivi nella vita. Niente è davvero impossibile se ci impegniamo e desideriamo veramente ciò che facciamo. Questo ci darà la forza di andare avanti e i risultati che otteniamo ci motivano a superarci ogni volta e a fare sempre meglio. 
Personalmente, sono soddisfatto di quanto ho realizzato finora e non posso lamentarmi, anche se so che c'è ancora molto lavoro da fare. Il tempo non è illimitato, ma sono convinto che lottare e impegnarsi costantemente sia il miglior investimento che possiamo fare.

Vi saluto e non dimenticate il nostro prossimo appuntamento: sabato prossimo. Non mancate e a presto!
Con stima e affetto,
-KID-


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