Dalla magia alla cinematografia: Un viaggio tra drammaturgia e illusionismo
"Nella mente dell'artista, ogni movimento è una pennellata che dipinge l'illusione."
Cari amici lettori, benvenuti a un nuovo articolo, in questo sabato che è già giunto. Come sempre, sono qui pronto a condividere con voi qualcosa di fresco e stimolante. Oggi desidero affrontare un argomento più orientato al mondo della prestigiazione, una riflessione sull'ambito lavorativo. Tuttavia, voglio sottolineare che questo articolo non è destinato esclusivamente agli addetti ai lavori; potrebbe suscitare interesse anche per chi si occupa di altri settori. Potreste trarne spunto per migliorare il vostro lavoro e distinguervi tra i colleghi. Alla fine della lettura, vi invito a condividere i vostri pensieri inviandomi un'email a fraillusioneerealta@gmail.com. Sono curioso di conoscere le vostre opinioni su quanto discuteremo nelle prossime righe. Ho sempre desiderato conoscere i vostri pensieri, e questo potrebbe essere l'occasione perfetta per farlo. Magari potreste condividere se avete mai vissuto un'esperienza simile a quella che sto per raccontarvi, anche se al momento potreste non avere chiara la direzione del mio discorso.
Venendo subito al punto, vi è mai capitato di assistere a uno spettacolo di magia e ritrovarvi a casa con qualche perplessità sullo spettacolo nel complesso? La stessa sensazione può manifestarsi anche durante la visione di un film. Potrebbe accadere che al termine del film ci si senta perplessi, magari a causa di una trama poco chiara, una comprensione difficile degli eventi narrati o delle scelte degli attori che ci sembrano poco sensate, considerando il contesto della storia cinematografica. Questo è particolarmente vero quando il film fa parte di una saga composta da più pellicole.
In altre parole, potremmo notare una disconnessione tra il primo film e il suo seguito, lasciandoci confusi. Capisco che in questo momento le vostre idee siano ancora confuse mentre cercate di cogliere il collegamento con quanto detto nei paragrafi precedenti. Tuttavia, posso garantire che nel corso dell'articolo tutto diventerà più chiaro. Chiedo scusa per la mia abitudine di creare confusione. Ma allora, quale è il legame tra un film o una saga e uno spettacolo di magia?
Ho intenzionalmente associato due elementi apparentemente disconnessi, ma in realtà, uno spettacolo e un film condividono molte caratteristiche comuni, come il messaggio finale che si vuole trasmettere. Entrambi richiedono una drammaturgia, ovvero la scrittura e la creazione di trame, dialoghi, personaggi e strutture narrative che costituiscono la base delle rappresentazioni teatrali o cinematografiche. Questo processo creativo è fondamentale per entrambi i casi.
Quando uno degli elementi sopra menzionati viene trascurato, il nostro subconscio ci invia segnali, come a dire: "c'è qualcosa di sbagliato qui!" Nel mondo del cinema, tali segnali sono definiti errori cinematografici. Immaginate un personaggio che apparentemente muore in una scena e poi, magicamente, riappare nella continuazione del film. Questo accade perché forse il regista non è stato attento alla coerenza della trama o alla costruzione della drammaturgia. Ho scelto un esempio così evidente per chiarire al meglio il concetto. In altre parole, se la "resurrezione" del personaggio non viene giustificata in modo convincente, ci sembrerà strana. Ricordate questa parola "giustificata"; sarà fondamentale per comprendere il concetto insieme al termine "subconscio".
Sperando di essere stato chiaro, possiamo procedere. Questa situazione può verificarsi anche in uno spettacolo, sebbene in una forma leggermente diversa. Tuttavia, i sintomi per il nostro subconscio sono gli stessi. Immaginate di assistere a uno spettacolo di magia (preciso che sia di magia perché ogni movimento deve essere giustificato). Nel corso dello spettacolo, il performer potrebbe assumere posture o compiere movimenti che non si correlano con quanto viene narrato o accade sul palco. Potrebbe anche accadere che, per qualche motivo, il performer cambi la sua esecuzione rispetto a quanto precedentemente annunciato, assumendo movimenti o comportamenti poco naturali. Inizialmente, mentre assistiamo allo spettacolo, potremmo non accorgercene e goderci semplicemente il momento, lasciandoci trasportare. Tuttavia, il nostro subconscio sta assorbendo tutte queste informazioni, apparentemente irrilevanti. Ciò accade perché l'essere umano è naturalmente curioso e desidera scoprire ciò che non conosce, quindi il nostro subconscio rimane sempre vigile, in attesa di scoprire eventuali discrepanze.
Tornando alla parola "giustifica" i movimenti giustificati in magia, facendo un piccolo esempio per farvi comprendere al meglio "il movimento giustificato" immaginate che l'esecutore tenga nella mano destra una pallina, che poi fa sparire e dunque la trattiene nascosta nella mano. Ma per terminare in maniera "pulita", in altre parole con entrambe le mani vuote, deve lasciare la pallina in tasca, questo non può avvenire in maniera plateale, ovviamente. Dunque metterà la mano in tasca tirando fuori un'altro aggetto che userà in seguito. Ecco questo è un movimento giustificato, muoversi in questo modo si comunica senza dirlo che la mano è stata messa in tasca per tirare fuori per esempio un mazzo di carte, ecco che l'esecutore "scarica" (termine tecnico utilizzato in magia) la pallina senza destare sospetti agli spettatori. Questo accade perché si da una risposta al subconscio. Alla domanda che si era già posto: Perché mette la mano in tasca? Risposta: Per prendere le carte!
Se si conduce uno spettacolo senza prestare attenzione a questi dettagli, quando tornate a casa e riflettete sulla serata, quegli errori verranno in mente, rovinando l'esperienza (e non per vostra colpa, ma dell'esecutore). Nella magia, come nel cinema, tutto deve essere studiato attentamente; non si può improvvisare. Questo articolo nasce dopo aver visto la saga dei Transformers, che ho trovato interessante e a tratti commovente, ma con numerosi errori da parte del regista. Da qui l'idea di associare il cinema alla magia, soprattutto dopo aver letto discussioni su forum in cui ho notato molti elementi comuni tra un film e uno spettacolo. A titolo di esempio, nella saga dei Transformers, c'è un combattimento ambientato a Cigaco, dove l'intera città viene quasi completamente distrutta. Nel seguito del film, ci viene detto che sono passati alcuni anni, eppure quando mostrano nuovamente Cigaco, la città è completamente ripristinata. Riflettendo sulla realtà, è realistico ricostruire una città in qualche anno? La risposta è chiaramente no. Dalle discussioni nei vari forum sul cinema, emerge che nella saga dei Transformers sono stati commessi numerosi errori, alcuni anche piuttosto banali. Potrei elencarne altri, ma non voglio annoiarvi oltre. In definitiva, questo articolo nasce dalla consapevolezza che i dettagli fanno davvero la differenza. Da giorni riflettevo su come poter affrontare in modo professionale un argomento legato alla magia, rendendolo però accessibile anche a chi non è direttamente coinvolto in questo campo. Associando la magia al cinema, credo di essere riuscito a creare un ponte comprensibile e interessante. Ritengo che non ci sia confronto migliore per illustrare una sottigliezza così leggera, ma altamente tecnica e utile a livello professionale. È interessante notare che iniziando a praticare la magia si comincia anche a sviluppare un pensiero laterale. Questo approccio creativo alla risoluzione dei problemi si discosta dal tradizionale pensiero lineare: anziché affrontare un problema direttamente, il pensiero laterale cerca soluzioni innovative e originali, al di fuori degli schemi convenzionali. È una tecnica ampiamente utilizzata per generare nuove prospettive e stimolare la creatività, ed è una delle molte tecniche impiegate da noi prestigiatori.
Inoltre, è importante sapere che è possibile giustificare un movimento anche solo con le parole. Unendo le parole ai gesti, si ha la possibilità di rendere invisibile un movimento agli occhi degli spettatori. Questa tecnica è nota come "Misdirection" e molti credono che serva solo a distogliere l'attenzione. In realtà, è una tecnica che veicola la concentrazione o l'attenzione mediante l'uso delle parole o dei gesti su un oggetto che, per l'esecutore, potrebbe non avere alcuna importanza. Per approfondire questo argomento, sarebbero necessari diversi articoli. Tuttavia, è importante sapere che per giustificare un movimento e rendere uno spettacolo il più "pulito" possibile, basta utilizzare anche solo il potere delle parole e dei gesti.
Ammetto che questo argomento è piuttosto complesso e difficile da apprendere, ma ho voluto rischiare e offrirvi qualcosa di diverso rispetto all'esperienza solita presente nel mio blog. Sono consapevole di aver assunto un rischio parlando di alcune delle tecniche altamente custodite da noi prestigiatori, e spero che vi sia stato utile conoscere queste dinamiche, soprattutto per chi è alle prime armi e non conosceva l'esistenza di tali tecniche. Per tutti gli altri, spero che questo articolo sia stato affascinante e di facile comprensione.
Con questo, vi saluto e vi ringrazio come sempre per la vostra attenzione rivolta a questo articolo. Come di consueto, ci rivedremo sabato prossimo. Vi auguro un felice e rilassante fine settimana.
Con affetto e stima,
-KID-

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